Aeroporto Catania: avviata bonifica Terminal A e operativa tensostruttura Terminal C

Corriere di Ragusa Sicilia

Aeroporto Catania: avviata bonifica Terminal A e operativa tensostruttura Terminal C

La società di gestione dell’Aeroporto di Catania comunica che da venerdì scorso sono state avviate le operazioni di pulizia e bonifica del Terminal A da parte della ditta specializzata che lavorerà senza soluzione di continuità per fasi. E’ stato anche effettuato un sopralluogo da Sac, Enac, Protezione Civile, Vigili del fuoco e Comune di Catania all’interno del Terminal B (ex Morandi), per verificare la possibilità di utilizzarne una parte (quella già sede dell’hub vaccinale durante l’emergenza covid) per un impiego temporaneo da destinare a terminal passeggeri.

E’ intanto operativa la tensostruttura di supporto all’area partenze del Terminal C che agevolerà la gestione dei flussi di passeggeri. Per aumentare ancora di più la capienza del terminal, inoltre, la Sac e l’Aeronautica Militare procederanno a posizionare due tensostrutture di 54 mq ciascuna, da allestire in area airside, in corrispondenza dei Gate C1 e C5, per le operazioni di preimbarco e imbarco. L’Aeronautica Militare fornirà strutture campali, illuminate e refrigerate già in partenza dal 3^ Stormo di Villafranca (Vr), che consentiranno di fornire supporto logistico al personale aeroportuale. La Base di Sigonella rimane comunque un’opportunità a disposizione delle autorità locali e della Direzione Aeroportuale.

I SINDACATI INVOCANO LO STATO DI EMERGENZA
Incendio aeroporto di Catania, i segretari territoriali della Ugl della Sicilia orientale scrivono ai ministri Urso e Salvini ed al governatore Schifani. “Milioni di euro e posti di lavoro in fumo, servono aiuti per imprese e lavoratori. La Regione valuti la proclamazione dello stato di emergenza”. I segretari delle Unioni territoriali della Ugl di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta ed Enna, hanno inviato una nota rispettivamente al ministro Adolfo Urso ed al ministro Matteo Salvini, indirizzandola per opportuna conoscenza anche al presidente della Regione siciliana Renato Schifani, sulla questione della perdurante chiusura dell’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania dopo l’incendio di domenica scorsa. Una lettera per chiedere interventi urgenti da parte sia del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, considerato che la situazione sta continuando a produrre un grave danno per l’economia ed il lavoro nell’intera Sicilia orientale.

“Ci troviamo di fronte ad un’emergenza che può essere paragonata, per gli effetti devastanti che sta provocando di giorno in giorno all’intera area che comprende le nostre provincie, a quella causata da una calamità naturale o da un disastro – dichiarano i segretari Giovanni Musumeci, Antonino Sciotto, Antonino Galioto, Emanuele Dieli, Andrea Alario e Franco Arena. Ai pesanti disagi che stanno ancora subendo coloro che devono arrivare o partire, con voli da e per Catania, sebbene a fatica dirottati altrove (come ad esempio Comiso che va potenziato o Palermo che non accoglierà più ulteriori passeggeri da oggi) o che peggio ancora si sono visti annullare il viaggio, si sta adesso sommando il violento contraccolpo accusato dalle imprese e da migliaia di lavoratori. Per una buona parte si parla già di cassa integrazione, anche per diverse settimane, senza contare il calo drastico dei fatturati lamentato in primo luogo dal settore del turismo che, nel pieno della stagione estiva, è quello ovviamente più colpito. Abbiamo appreso ieri stesso che il ministro Salvini si sta adoperando per l’invio di un’ispezione, che speriamo venga effettuata quanto prima è possibile quale contributo fondamentale per la ricerca della verità e soprattutto per l’individuazione delle responsabilità. Non è stato di certo un rogo marginale, poiché le conseguenze sono state nefaste e ancora oggi non abbiamo certezza sulla data di riapertura dello scalo a pieno regime – sottolineano i sindacalisti.

Abbiamo anche seri dubbi sull’immediata operatività della base di Sigonella (principalmente sui tempi di allestimento del terminal), pur apprezzando l’interessamento del ministro della Difesa Guido Crosetto. Dal ministro Urso, che ieri invece si è pronunciato sulla problematica del caro tariffe, ci aspettiamo una presa di posizione a tutela di lavoratori ed imprese (dirette e dell’indotto) che, loro malgrado, si sono ritrovate coinvolte in questa ecatombe senza precedenti mentre proprio adesso stavano iniziando a risollevarsi dopo la pandemia covid. 5 giorni di chiusura del principale terminal di un aeroporto potrebbero sembrare pochi, ma in un’isola dove l’unico mezzo di collegamento più veloce è l’aereo e in un periodo dell’anno cruciale, sono davvero un’eternità specialmente quando milioni di euro vanno in fumo e si rischiano posti di lavoro. Confidiamo, quindi, in una più marcata vicinanza da parte del Governo nazionale, così come auspichiamo che il presidente della Regione siciliana valuti insieme alla sua Giunta di proclamare lo stato di emergenza per venire incontro alle esigenze di chi sta patendo per questa vicenda senza averne alcuna colpa – concludono i segretari delle Utl di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta ed Enna”.

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