Non cala l’attenzione sul futuro della Fornace Penna di contrada Pisciotto: è flash mob

Corriere di Ragusa Attualità

Non cala l’attenzione sul futuro della Fornace Penna di contrada Pisciotto: è flash mob

SCICLI – Non cala l’attenzione sul futuro della Fornace Penna di contrada Pisciotto: un flash mob è difatti stato organizzato la scorsa settimana nei pressi del rudere di archeologia industriale del 900 per coinvolgere l’opinione pubblica. L’iniziativa è stata promossa da Casa delle Culture Scicli, Casa delle Donne Scicli e Movimento delle Mamme di Modica, e ha coinvolto cittadini, bagnanti e turisti, con la partecipazione delle associazioni Casa del Popolo di Scicli, il Movimento del Cittadino, La Stele di Rosetta, la Alberto Portogallo, Modica Altra, Biribillie, tutte di Modica e poi ancora il Circuito Solidale, il Comitato per la Salute Pubblica dell’Ambiente ed Emergency di Pozzallo.

Nel corso dei decenni non ci sono state azioni veramente concrete volte a garantire la conservazione della Fornace, piuttosto la si celebra come una quinta teatrale, una scenografia unica e originale, che paradossalmente ha acquisito fascino proprio per la sua precarietà, ma se non la salviamo ci perderemo anche questa “suggestione”.

Intanto è stato avviato formalmente l’esproprio della Fornace Penna di Sampieri, la “Mànnara” del Commissario Montalbano nella fiction di successo. La Regione, attraverso la soprintendenza di Ragusa, ha di recente notificato a tutti i proprietari le indennità di esproprio. L’intera somma che costituisce l’indennità è stata impegnata da parte della Regione per portare a compimento la procedura. Il dirigente generale Mario La Rocca ha preso l’impegno a dare impulso alla soprintendenza a redigere il progetto di messa in sicurezza. Ne dà notizia Alessia Gambuzza di Legambiente, che ritiene “Estremamente importante la partecipazione fattiva del sindaco di Scicli Mario Marino all’iter, e seguiremo da parte nostra i vari passaggi, attraverso un confronto collaborativo con l’amministrazione, consapevoli come siamo che troppo tempo è stato sciupato e che Fornace Penna potrebbe non essere più in grado di sopportare gli eventi climatici delle prossime stagioni.”

Tra la procedura di esproprio definitivo, la progettazione della messa in sicurezza e la ricerca fondi, ci vorranno non meno di 3 anni prima che si possano avviare i lavori di recupero del manufatto di archeologia industriale che insiste da anni a Punta Pisciotto, divenendo il simbolo di un intero territorio. La Fornace Penna fu danneggiata nel 1924 a causa di un incendio doloso, e successivamente è stata rovinata dall’erosione del tempo che per un secolo circa (il 26 gennaio del 2024 corre l’anniversario dell’evento) ha fatto cadere buona parte del manufatto.

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