RAGUSA – Anche Anc (Associazione nazionale commercialisti) Ragusa sta assistendo, in queste ore, ad una pioggia di avvisi, lettere e atti notificati ai contribuenti, da parte dell’Agenzia delle Entrate, Inps e Agenzia della Riscossione, ma in particolare pure di atti contenenti intimazioni di pagamento anche di cartelle per le quali è stata già presentata istanza di definizione agevolata. “Se è vero che alcuni di questi avvisi riguardano anche ruoli a vario titolo non rottamabili – precisa il presidente Anc Ragusa, Rosa Anna Paolino – non possiamo non considerare che un’altra domanda legittima che ci si può fare è perché inviare ora questi avvisi, vale a dire a pochi giorni dal termine dell’istanza per la rottamazione Quater e del relativo pagamento, ponendo in questo modo il contribuente in una posizione di ulteriore difficoltà.
A questa situazione si aggiunge anche l’invio da parte dell’Agenzia delle Entrate, paradossale e assolutamente inopportuno, di lettere di compliance relative all’Iva del quarto trimestre 2022, imposta che il contribuente può pagare regolarmente con la prossima dichiarazione dei redditi, adempimento non ancora scaduto”. “Assistiamo inermi come categoria all’abuso di potere dell’AdE – ancora il presidente Paolino – che ormai è diventata quasi un’entità avulsa dal controllo dell’amministrazione centrale. Nonostante la politica si sia spesa in rassicurazioni di semplificazioni, di cambio di rotta, di sburocratizzazione, di dialogo con i cittadini/contribuenti, il suo “braccio armato” continua imperterrito nella sua attività intimidatoria.
È impensabile che in un periodo dell’anno come questo dove si concentrano una serie di scadenze importanti quali la chiusura delle dichiarazioni ed il relativo calcolo, oltre a versamenti di imposte, il contribuente debba occuparsi, insieme al proprio commercialista, di trasmettere all’ufficio una serie di documentazione relativa a periodi precedenti che nel migliore dei casi sarà lavorata dai funzionari a settembre dopo le loro ferie estive. È oramai intollerabile questo atteggiamento. Se poi aggiungiamo che gli accessi agli uffici o il solo poter interloquire per discutere delle pratiche che potrebbero essere chiuse in modo rapido è pura utopia, questo ci da l’idea che il nostro non è più un Paese civile dove il diritto viene calpestato in favore di obiettivi di gettito”.