Corriere di Ragusa Sicilia

Problemi pronto soccorso? In servizio medici in pensione e via codici bianchi e verdi

“Mancano i medici in corsia e nei pronto soccorso? Arruoliamo, anche temporaneamente, i medici in pensione. Molti di loro hanno ancora tanto da dare e la loro esperienza potrebbe essere fondamentale in questa fase drammatica, soprattutto per le aree di emergenza”. E’ la proposta del deputato M5S all’Ars e pediatra Carlo Gilistro. “Certo – dice Gilistro – ci vuole una norma che lo consenta. Ma siamo al parlamento per fare leggi. Basta che ci sia la volontà politica. E in questo momento l’intento di dare ossigeno agli ospedali e ai pronto soccorso boccheggianti mi pare sia del tutto trasversale”.

Una grossa mano alle aree di emergenza al collasso per Gilistro potrebbe e dovrebbe arrivare anche dal rafforzamento della medicina del territorio che dovrebbe fare da argine alla marea montante dei codici bianchi e verdi che ingolfano i pronto soccorso. “Gli accessi impropri intasano i pronto soccorso – dice Gilistro – con un filtro efficiente del medico di base potrebbero essere notevolmente abbattuti, ma per farlo si devono liberare i medici dalle pastoie burocratiche e dalle mille incombenze amministrative che gli impediscono di lavorare a contatto col paziente. Sto lavorando ad un ddl che va in questa direzione. Dobbiamo permettere ai medici di famiglia di tornare ad essere dottori veri. Col fascicolo elettronico del paziente, d’altronde, si potrà fare un deciso passo in avanti nel collegare la medicina del territorio a quella ospedaliera. Oggi, purtroppo, il medico di base o il pediatra vengono vissuti come passa ricette per medicinali o analisi. E’ ora di dire basta”.

DE LUCA: “VIA I CODICI BIANCHI E VERDI”
Liberare i pronto soccorso da codici bianchi e verdi che li ingolfano, paralizzando l’attività dei medici e costringendo l’utenza ad attese lunghissime; umanizzare il rapporto con il paziente, migliorando la comunicazione con i medici ed evitando i lunghi stazionamenti nei corridoi dei cittadini in attesa di ricovero o visita, predisponendo per questi sale e sistemi di monitoraggio adeguati. Sono queste alcune delle proposte avanzate oggi all’Ars nel corso della sottocommissione speciale sui pronto soccorso coordinata dal deputato Antonio De Luca. Dopo aver audito nei giorni scorsi i sindacati, la sottocommissione ha ascoltato oggi rappresentanti della società civile. Sono stati auditi l’avvocato Pier Francesco Rizza, presidente della conferenza dei comitati consultivi della aziende sanitarie della Regione Siciliana e il dottor Pier Emilio Vasta, coordinatore regionale delle rete civica Salute.

“Stiamo costruendo – dice Antonio De Luca – un pacchetto di proposte da presentare al governo alla fine dei lavori. Dire che la situazione è drammatica è quasi un eufemismo: carenza di medici, attese infinite, aggressioni al personale sanitario non sono che la punta di un iceberg di un sistema ormai al collasso. Bisogna correre ai ripari e bisogna farlo al più presto. Con l’aiuto di tutti gli operatori del settore e degli stessi pazienti stiamo cercando di costruire un pacchetto di proposte che diano risposte ad alcuni dei problemi. Bisogna trovare soluzioni alla carenza drammatica di personale, incentivando i medici, ricorrendo anche all’impiego di specializzandi sotto la guida di tutor, a speciali interpelli per i medici che intendono spendersi negli ospedali di comunità che quando verranno realizzate dovrebbero fare da filtro ai pronto soccorso. Di certo c’è che l’accesso alle aree di emergenza dei codici bianchi e verdi va modificato e limitato, anche potenziando la medicina del territorio e coinvolgendo i medici di famiglia”.

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