Tra lunedì 3 e mercoledì 5 luglio, come rivela ilMeteo.it, ci sarà una certa instabilità: dopo una mattinata soleggiata, nel corso delle ore pomeridiane aumenterà verosimilmente il rischio di acquazzoni. Sono i classici “temporali di calore” il cui innesco è legato ai moti convettivi che contraddistinguono questo periodo tra il pomeriggio e la sera: ovvero aria calda e umida che sale e che si raffredda condensandosi in maestose nubi torreggianti. In pratica, il riscaldamento diurno permette la risalita di “bolle di aria calda” (definite termiche in termine tecnico) che, se trovano le condizioni adatte (strati più freschi dell’atmosfera in quota), riescono a dare vita a quelle nubi cumuliformi che poi generano il temporale.
Ma verosimilmente da giovedì 6 luglio, aumentano le possibilità di una poderosa avanzata dell’anticiclone africano che dall’interno del Deserto del Sahara potrebbe distendersi sul bacino del Mediterraneo. Vista l’origine sub-tropicale delle masse d’aria, oltre al tanto sole, ci si attende una forte impennata dei valori termici con punte che potrebbero anche arrivare a 42 gradi specie al Sud e sulle 2 Isole Maggiori. A rendere ancora più insopportabile il caldo ci penserà la prima afa: le correnti via via più calde in seno all’anticiclone si caricheranno di elevati tassi di umidità nel lungo tragitto sul mar Mediterraneo dal Sahara verso l’Italia; condizione questa, ricordiamo, di disagio fisico.