Filippo Pennavaria divide ancora a Ragusa: statua sì o statua no? Il sindaco Cassì non è d’accordo e chiede il parere dei cittadini

Corriere di Ragusa Attualità

Filippo Pennavaria divide ancora a Ragusa: statua sì o statua no? Il sindaco Cassì non è d’accordo e chiede il parere dei cittadini

RAGUSA – Nel 2026 cadranno i 100 anni dalla elevazione di Ragusa a capoluogo di provincia e dalla contemporanea riunificazione di Ragusa Ibla e Ragusa Superiore. Non c’è dubbio che la città visse nel periodo infausto del ventennio fascista un momento di eccezionale trasformazione, mettendo le basi per la sua successiva e repentina crescita sociale ed economica. E non c’è dubbio che tutto ciò sia legato indissolubilmente alla figura di Filippo Pennavaria, che ricoprì incarichi di primo piano nel regime e che favorì l’ascesa di Ragusa.

Il 2026 sarà quindi un anno di commemorazione per la città, una occasione per promuovere e organizzare convegni di approfondimento della nostra storia, compresa la figura controversa di Pennavaria. “La storia è storia – dichiara il sindaco Peppe Cassì – ma una cosa è conoscere, approfondire e ricordare gli avvenimenti dell’epoca, un’altra è celebrare l’uomo che ne fu tra i protagonisti. Pur volendo contestualizzare la sua azione, dedicare una statua a una figura di spicco del fascismo non è a mio giudizio una cosa opportuna.

Una statua, infatti, è un simbolo permanente che incarna i valori in cui tutta una comunità si riconosce e non può essere fonte di contrasti e divisioni. La nostra Repubblica si fonda su una Costituzione che si ispira a principi opposti a quelli del regime, e su quella noi amministratori locali prestiamo giuramento. Mi piacerebbe su questo argomento ascoltare il parere dei cittadini, nella convinzione che il confronto aiuti una comunità a crescere, nella speranza che il dibattito possa mantenersi nei confini del reciproco rispetto. Il miglior modo per difendere la democrazia – conclude il sindaco – è praticarla”.

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