Maturità non ti temo! Quasi mezzo milione di studenti italiani alle prese con gli esami di Stato 2023, le riflessioni della docente Tumino

Corriere di Ragusa Attualità

Maturità non ti temo! Quasi mezzo milione di studenti italiani alle prese con gli esami di Stato 2023, le riflessioni della docente Tumino

di MARINELLA TUMINO *

Sono iniziati gli esami di maturità 2023. Da quest’anno, dopo una pausa lunga 4 anni causa pandemia, si è tornati alla Commissione mista (3 docenti interni e 3 esterni). L’esame di Stato prevede 2 prove scritte: la prima d’Italiano (21/6) e la seconda (22/6) è diversa per ogni indirizzo di studio. Da insegnante ritengo che il mio sia il mestiere più bello al mondo, tuttavia, alla fine di ogni anno scolastico, mi auguro sempre di aver fatto un buon lavoro, curando lo spirito dei miei studenti, formandoli, educandoli e insegnando loro che non sono numeri, non sono voti e che spesso noi docenti valutiamo il momento e non la persona e che un voto appartiene a un istante e non alla loro dignità. La scuola è soprattutto reciprocità, momento di crescita per docenti e studenti, è vita in divenire.

E’ facile che possa sopraggiungere il panico da foglio bianco. Mettere dei pensieri su una pagina non è mica semplice. Per 5 anni ho ripetuto ai miei allievi che la scrittura va praticata, un po’ come lo sport, in cui più ci si allena e più si diventa padroni del proprio corpo e delle attività che si svolgono. Non occorre essere talentuosi per scrivere perché, se ci si allena, si migliora: leggere, per esempio, è un esercizio di scrittura. Lettura e scrittura sono 2 facce della stessa medaglia. Se non si legge non si può scrivere.

Inoltre, è fondamentale servirsi della propria creatività che va sempre curata e stimolata. La creatività è uno stato d’animo e la quotidianità offre l’opportunità per spronarla. Suggerisco sempre ai miei giovani di prendere spunto dall’esperienza e dalla consuetudine: ascoltare musica, fischiettare, cucinare, guardare un film, andare in palestra, osservare il mondo che ci circonda e prenderne spunto. Camminare, per esempio, aiuta a mettere in ordine i pensieri e facilitare il fluire delle idee. Inoltre, resta a mio avviso fondamentale, prendere appuntamento con la parte più intima di sé stessi: guardarsi dentro e meditare contribuisce a non restare intrappolati sul foglio, incollati a un’idea che non funziona. Scrivere è un continuo mettersi alla prova, uno spazio dove sfidare sé stessi, un’occasione per giocare con le parole… Allora, prendiamo carta e penna (o tastiera) e iniziamo. Dunque, buona maturità al mezzo milione di studenti, anche ai miei alunni di quinta pronti a mettersi in gioco e a non lasciare il foglio bianco.

* Docente

Condividi questo