Corriere di Ragusa Attualità

I problemi idrici causati dal Consorzio di bonifica. Gli operai rompono il silenzio e respingono le accuse: “Non è colpa nostra”

MODICA – A seguito delle lamentele inoltrate dagli utenti attraverso i media e i social per le problematiche del servizio di distribuzione di acqua che dovrebbe essere potabile come da contratto (e che attualmente non è) espletato dal Consorzio di Bonifica 8 Ragusa, gli operai della sede di San Vito a Frigintini, in qualità di lavoratori responsabili, ci tengono a far sentire la propria voce ai tanti utenti che in questo particolare periodo, sono rimasti senza questo bene primario. “Molto spesso – si legge nella nota – equivocamente è stato fatto intendere che sono gli operai a causare, arbitrariamente, la mancata erogazione dell’acqua, come se questi ultimi non dipendessero e non dovessero dare conto a nessuno. Ma non è così. Si continua lavorare come si può nonostante il mancato accordo sindacale tra ente e operai addetti alla produzione e fornitura del servizio acque. Negli scorsi anni il servizio di potabilizzazione e produzione veniva svolto in 3 turni giornalieri, fine settimana e festivi compresi. Oggi il servizio si limita a soli 2 turni giornalieri, fine settimana e festivi inclusi.

Si fa presente pure che, in passato gli operai a tempo determinato hanno svolto presso l’impianto di potabilizzazione turni che per contratto non avrebbero potuto svolgere, per la produzione delle acque senza avere un’adeguata formazione per lo svolgimento di una attività che prevede l’uso di prodotti chimici e produzione di acqua potabile.

Mancata reperibilità è straordinari agli operai, cosa che non avviene per gli impiegati che godono di questi diritti facendo discriminazione di classe. Mancati mezzi consortili. I mezzi a nostra disposizione sono tutti parcheggiati, per non dire abbandonati, per problemi irrisori come la manutenzione ordinaria.

A gran voce – aggiunge il comunicato – ci teniamo a far sapere agli utenti che fino ad oggi abbiamo svolto il lavoro utilizzando i nostri mezzi Familiari, anticipando soldi per la benzina, proprio per non lasciare l’utente senza il suo bene primario, cioè l’acqua. Oggi tutti devono sapere che siamo stanchi di subire abusi e minacce da parte dell’ente, e quindi abbiamo deciso di non mettete più i nostri mezzi personali. Peraltro – concludono gli operai – non ci sono stati ancora accreditati gli stipendi”.

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