ISPICA – L’erosione marina ha “inghiottito” o ristretto diversi tratti di spiaggia della costa orientale ispicese, all’altezza di viale Kennedy e dintorni. Notevoli i danni agli operatori economici, ad alcuni stabilimenti balneari e al settore dell’ospitalità e della ricettività. Secondo il consigliere del Partito democratico Gianni Stornello sono urgenti la richiesta dello stato di calamità che, una volta riconosciuto, può garantire a tutti i soggetti colpiti i necessari ristori, e un impulso al completamento dei lavori di tutela della costa, appaltati nel 2018 dal Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana con una disponibilità finanziaria di 12.150.000 euro.
“Nei pressi di viale Kennedy la stagione 2023 non è iniziata, né potrà iniziare. Qualcuno dei lidi non ha potuto aprire per l’assoluta mancanza della spiaggia, mentre altri – afferma Stornello – stanno cercando di rimediare al notevolissimo avanzamento della linea del mare. Ci sono poi le case vacanze e i b&b della zona che temono le disdette, visto che viene meno la spiaggia di sabbia dorata a portata di mano”. Il consigliere comunale del Pd denuncia “il disinteresse dell’Amministrazione comunale che non ha fatto nulla di concreto per venire incontro alle esigenze degli operatori economici colpiti”.
Secondo Stornello “la Giunta sta perdendo tempo prezioso nel non chiedere lo stato di calamità, il solo – precisa – che consentirebbe di aiutare concretamente gli imprenditori e i titolari delle varie strutture ricettive la cui attività è strettamente legata all’esistenza della spiaggia. Dopo la beffa della Bandiera Blu, che per il secondo anno consecutivo l’Amministrazione non ha richiesto per la parte orientale del litorale ispicese, l’erosione è un danno rispetto al quale è gravissima l’indifferenza dell’Amministrazione perché rischia di rompersi un anello della produzione di ricchezza sul territorio”.
Sullo sfondo il completamento delle opere di tutela del litorale ispicese. “L’intervento – chiarisce Stornello – è stato aggiudicato nel 2018 e consiste nella costruzione di un pennello di protezione a est, direzione Pachino, dei pennelli già realizzati e ad ovest, direzione Pozzallo, fino a Santa Maria del Focallo, nel ripascimento e nella realizzazione di barriere soffolte, cioè adagiate sul fondale e sotto il pelo dell’acqua. Il Commissario di Governo sta riacquisendo le autorizzazioni e i pareri nel quadro della Valutazione di impatto ambientale ed archeologico dell’opera, ottenuti i quali sarà possibile avviare i lavori, ma col rischio che l’aumento del costo dei materiali renda necessaria la revisione dei prezzi. È tutto oggetto di un’interpellanza nella quale sollecito anche l’Amministrazione ad attivarsi presso il Commissario di Governo per velocizzare il complesso e lungo iter per l’inizio dei lavori prima possibile – conclude Stornello – e per sterilizzare l’aumento del costo dei materiali che può mettere a serio rischio l’interezza della realizzazione dell’opera”.
Nella foto in altro un tratto della spiaggia erosa a Marina Marza, all’altezza di viale Kennedy