Chiusura discarica di Motta Sant’Anastasia: emergenza rifiuti nel Ragusano come la scorsa estate? Attesa stangata Tari

Corriere di Ragusa Attualità

Chiusura discarica di Motta Sant’Anastasia: emergenza rifiuti nel Ragusano come la scorsa estate? Attesa stangata Tari

RAGUSA – La provincia di Ragusa rischia di sprofondare nuovamente in un’emergenza rifiuti, come quella di circa un anno fa che tutti ricordano bene per i cassonetti traboccanti di pattume e le strade infestate da sacchi della spazzatura e dai miasmi nauseabondi. La revoca dell’Aia (autorizzazione di impatto ambientale) da parte del Cga nei confronti della discarica gestita da Oikos a Motta Sant’Anastasia, infatti, richiede una reazione tempestiva da parte della Srr iblea, i cui comuni conferiscono in provincia di Catania la quota di indifferenziata “scartata” dal Tmb di Cava dei Modicani. “Abbiamo preso atto del provvedimento dell’autorità giudiziaria che ha revocato l’autorizzazione alla società che gestisce la discarica di Motta Sant’Anastasia che serve tutta la Sicilia orientale – aveva di recente dichiarato il presidente della Srr provinciale, nonché sindaco di Ragusa Peppe Cassì – e stiamo attivando le procedure di somma urgenza, cercando al contempo di individuare un tempi brevi un nuovo sito da adibire a discarica dove conferire i rifiuti del territorio ibleo”. Di recente era stato il sindaco di Ispica Innocenzo Leontini a rendersi disponibile per individuare un sito in territorio ispicese, incontrando però le prime resistenze. Il sito è stato individuato dalla Ssr Ato 7 Ragusa in contrada Lanzagallo, tra Ispica e Pozzallo.

“Siamo arrivati a quasi il 75% di differenziata e il problema del conferimento in discarica riguarda quindi solo il 25% di indifferenziato residuo – aveva precisato Cassì – e nel frattempo il nostro impianto di trattamento meccanico biologico continua a funzionare, ma tuttavia lo scarto dovrà essere conferito altrove e stiamo cercando un’altra soluzione, speriamo in Sicilia. Altrimenti dovremo conferire fuori regione con altri costi. Ma siamo all’opera. Intanto pare si siano sbloccate le somme della Regione, che ha concesso un contributo parziale extra costi – aveva concluso Cassì – per l’emergenza rifiuto affrontata lo scorso anno”. L’aumento dei costi per lo smaltimento dell’indifferenziata, ovviamente, si ripercuoterebbe sui costi della Tari, la tassa sui rifiuti, con un autentico salasso per i cittadini, che, in quasi tutti i comuni iblei, pagano già quasi il massimo delle tariffe applicabili, con una netta riduzione delle agevolazioni.

Condividi questo