Avevano raggiunto la Calabria in auto i 2 fratelli fermati, autori della sparatoria a padre e figlio a Scicli

Corriere di Ragusa Cronaca

Avevano raggiunto la Calabria in auto i 2 fratelli fermati, autori della sparatoria a padre e figlio a Scicli

SCICLI – I carabinieri hanno posto in stato di fermo di polizia giudiziaria 2 fratelli di Scicli di 50 e 42 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine, uno ritenuto autore e l’altro il complice dell’agguato con sparatoria a Scicli ai danni di un imprenditore di 57 anni e del figlio 30enne, pure loro sciclitani. I 2 uomini sono stati intercettati mentre viaggiavano a bordo di una Fiat Croma nera e fermati lungo l’autostrada A2 direzione Salerno, in Calabria, mentre cercavano di allontanarsi il più possibile a bordo della loro auto, dopo aver traghettato da Messina. I 2 fratelli si trovano ora rinchiusi nella casa circondariale di Potenza, a disposizione della procura di Lagonegro, in attesa dell’udienza di convalida del fermo. Nel corso delle indagini, i militari dell’Arma hanno rinvenuto il fucile a canne mozze presumibilmente usato dai 2 fermati per compiere l’agguato nei pressi di contrada Zagarone. Le indagini erano scattate immediatamente. Dietro all’agguato ci sarebbero vecchi dissidi, a quanto pare di natura economica, tra le 2 famiglie protagoniste della vicenda, anche se l’ipotesi è ancora da confermare al 100% nell’ambito delle indagini in corso.

I Ris hanno intanto eseguito i rilievi sul suv a bordo del quale le 3 vittime avevano raggiunto la tenenza dei carabinieri di via Emmolo a Scicli, presentandosi entrambi feriti e insanguinati al volto, dove erano stati raggiunti da colpi di fucile a canne mozze caricato a pallini da caccia sparati da uno dei 2 fratelli all’interno dell’abitazione delle 2 vittime dell’agguato. Intanto i 2 feriti, dall’ospedale Maggiore di Modica dove erano stati ricoverati in un primo momento dopo gli immediati soccorsi in ambulanza, sono stati trasferiti al reparto di oculistica dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa. Erano state le loro testimonianze circostanziate a portare i militari dell’Arma sulla giusta pista per risalire subito ai 2 presunti autori della sparatoria, come accennato intercettati e fermati oltre lo Stretto mentre si stavano dando alla fuga in auto.

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