Ragusa osserva con distacco il “caso Aversa”

Corriere di Ragusa Sport: Calcio

Ragusa osserva con distacco il “caso Aversa”

Calcio, serie D/I

Il caso della presunta intossicazione di alcuni giocatori del Real Aversa si arricchisce. A scendere in campo sono ancora il principe Emanuele Filiberto di Savoia e la direzione dell’albergo che ha ospitato per tre notti la squadra campana. La vicenda, comunque vada, finirà in un’aula di tribunale perché è ufficiale infatti che la direzione dell’albergo presso il quale la squadra campana ha pernottato e consumato i pasti ha querelato il principe, che a sua volta ritorna sul punto e ha denunciato i fatti all’autorità giudiziaria. Il direttore dell’albergo ha dato mandato ai propri legali di denunziare il presidente-principe subito dopo le analisi degli alimenti somministrati ai giocatori, quelle sulle acque della struttura e le analisi biologiche su tutto lo staff. Tutte le analisi hanno dato esito negativo e la direzione dell’albergo ha proceduto alla querela del principe, la cui condotta è definita in un comunicato “scriteriata” ed è stata inoltre causa di un danno. La direzione, tra l’altro, ha preannunciato anche una richiesta di risarcimento in sede civile per tutti i disagi, gli equivoci e le conseguenze per il personale e per gli ospiti dell’albergo oltre per il suo buon nome e la sua accertata reputazione sul mercato. Netto e preciso il messaggio per il principe: “E’ bene infatti che il principe di Savoia sappia che in questo Paese non è concesso a nessuno – a maggior ragione per motivi quali la mancanza di spirito sportivo – causare volontariamente un danno a chicchessia senza pagarne le conseguenze”.

Il principe a sua volta si dice sorpreso e si chiede su quali basi il direttore l’abbia fatto. “L’hotel con estrema premura -tiene a precisare- che gli esiti dei controlli, che dice di aver avuto, siano negativi ed a noi poco interessa se questi sono stati fatti successivamente alla nostra partenza. C’è una denuncia penale che dovrà accertare cosa sia successo durante il nostro soggiorno. Facessero tutte le querele che vogliono, io mi sono limitato a raccontare i fatti senza infangare niente e nessuno, ma ho semplicemente riportato l’accaduto. Confido nella magistratura di Ragusa che sicuramente provvederà al più presto a fornirci risposte certe su quello che è accaduto tra giovedì notte e la domenica.”.

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