I 77 anni dello Statuto Speciale della Regione Siciliana in un convegno con gli alunni a Modica

Corriere di Ragusa Attualità

I 77 anni dello Statuto Speciale della Regione Siciliana in un convegno con gli alunni a Modica

MODICA – Un tema celebrativo, quello dei 77 anni dell’approvazione dello Statuto Speciale della Regione Siciliana (1946/2023), ma stimolante e aggregante per le terze classi del liceo scientifico Galilei di Modica che hanno attivamente partecipato al convegno promosso dalla Fondazione Luigi Einaudi con il patrocinio del Kiwanis Club Modica, nell’ambito delle iniziative organizzate per la ricorrenza storia. Il convegno, svoltosi nella sala Auditorium dell’Istituto, è iniziato con il saluto della Vice preside dell’Istituto, prof.ssa Marilisa Di Martino e della presidente del Kiwanis, Club di Modica, Maria Zingale e poi con gli interventi di Gian Marco Bovenzi, avvocato e project manager della Fondazione Einaudi, del dr. Giuseppe Tringali, componente del Comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi e quello del giornalista Marco Sammito.

Nella sua introduzione, Gian Marco Bovenzi ha aperto subito un dialogo con gli alunni sul tema della libertà e dell’autonomia per contestualizzare le ragioni giuridiche dello Statuto Speciale della Regione siciliana che precede la nascita della Costituzione Italiana e da questa riconosciuto, lanciando alcuni richiami sull’importanza dello strumento statutario come momento di crescita e di sviluppo della comunità isolana.

Chiara e in qualche modo suggestiva l’illustrazione storica del riconoscimento dell’Autonomia, fatta dal dr. Giuseppe Tringali, per una Sicilia da sempre scalpitante sul tema dell’indipendenza, caratterizzata in varie epoche storiche con il protagonismo di personalità di grande valore storico e con eventi che ne hanno alla fine determinato il destino. Sintesi di un’equazione storica tra uno Stato Unitario e quello federale la Regione Siciliana è nei fatti uno Stato regionale il cui sviluppo e progresso non è allineato con le aspettative che i legislatori del tempo gli avevano riservato.
Ma quanto vantaggio ha tratto la Regione siciliana dal suo avere uno Statuto autonomo?
Non certamente quello voluto e sperato.

Il giornalista Marco Sammito ha evidenziato il senso di un’occasione mancata disquisendo sull’art 38 dello Statuto ovvero il contributo che lo Stato annualmente è tenuto a versare alla Regione a titolo di solidarietà nazionale per bilanciare il differenziale di reddito tra la Sicilia e la media nazionale; le risorse assegnate alla Regione sono impiegate nella esecuzione di lavori pubblici. I risultati sono nel Pil siciliano secondo l’ISTAT è di 18 mila euro pro capite su base annua e la Sicilia assieme alla Calabria è ultima in classifica. Bolzano presenta un PIL di 42 mila euro pro capite.

Il divario tra Nord e Sud, dove la Sicilia è il mezzogiorno del mezzogiorno, dunque, è cresciuto in modo esponenziale nel corso di questi ultimi anni, aggravatosi con la pandemia (oggi si parla di un gap del 26%) ed è disarmante il fatto che un giovane su tre al Sud non studia, non si forma e ovviamente non lavora. Altro tema che ha incontrato l’interesse degli studenti quello della riconosciuta insularità alla Sicilia e alla Sardegna, i rischi che si nascondono dietro l’Autonomia Differenziata che rischia di spaccare in due il Paese. Il convegno poi si è chiuso con la partecipazione al dibattito degli studenti che hanno toccato i temi del lavoro al tempo della intelligenza artificiale, sul clima e sull’ambiente. Un convegno molto proficuo sullo scambio di idee ed esperienze con i giovani studenti che si preparano ad essere classe dirigente del domani.

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