Un nulla di fatto il vertice a Ragusa sul futuro dell’aeroporto di Comiso

Corriere di Ragusa Attualità

Un nulla di fatto il vertice a Ragusa sul futuro dell’aeroporto di Comiso

RAGUSA – Un nulla di fatto sostanzialmente il vertice di venerdì mattina nella sede della ex provincia regionale di Ragusa, a palazzo di viale del Fante, per fare il punto sull’aeroporto di Comiso. Un incontro in cui ci si è limitati a prendere atto di quanto accaduto, con sindaci e deputati regionali che hanno esternato il loro malcontento ai vertici di Sac, che gestisce l’aeroscalo casmeneo, soprattutto alla luce del pasticcio Ryanair, che ha abbandonato la struttura aeroportuale, cancellando tutti i voli. Al momento quelli esistenti, garantiti da Aeroitalia, sono pochi.

“Il Governo regionale chiarisca, nel corso di un apposito tavolo di confronto al quale devono partecipare i parlamentari, i sindaci e le associazioni di categoria, quali siano le intenzioni nei confronti dell’aeroporto di Comiso”: questa la richiesta dell’onorevole Nello Dipasquale. Ma c’era bisogno del vertice per manifestare questa osservazione? E’ una novità?

“Quello che è accaduto negli anni – ha detto Dipasquale a margine della riunione – è sotto gli occhi di tutti. Il Pio La Torre è stato svenduto e mentre per l’aeroporto di Trapani venivano stanziate risorse ingenti, a Comiso sono arrivati circa 6milioni di euro dal Governo Crocetta, di cui una parte è stata usata per la ricapitalizzazione e un’altra si è persa del tutto. Poi, più di recente, nel 2018, sono state stanziate dal Parlamento regionale le risorse per il progetto esecutivo sul Cargo, di cui però non sappiamo più niente nonostante il Presidente Schifani ne parli come un’ipotesi concreta. Dopo di che il nulla. Quello che sappiamo, in ogni caso, è che un mese fa Ryanar ha lasciato Comiso, ma anche se ciò non fosse accaduto, le tratte previste su questo scalo erano solo otto rispetto alle 24 previste a Trapani. La differenza è enorme.

È necessario ora – ha aggiunto Dipasquale – che il Governo della Regione, con il presidente Schifani in primis e con l’assessore alle Infrastrutture Aricò, del quale ho riscontrato la disponibilità al confronto, prenda in mano questa faccenda inserendola in una progettazione complessiva della mobilità regionale tramite tutti gli aeroporti, compresi quelli minori. Così ho chiesto che questo incontro non sia l’ultimo – ha concluso il parlamentare – ma anzi il primo per affrontare seriamente il problema di Comiso, ma serve discuterne con il Governo, la Sac, i sindaci, i parlamentari e le associazioni di categoria per progettare concretamente il futuro di questa infrastruttura che senza una pianificazione adeguata rischia di morire”.

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