Corriere di Ragusa Nazionale

La banca risponde in caso di clonazione della carta di credito: lo ha deciso la Cassazione

Maggior tutela per i consumatori vittime di phishing, le truffe online: la banca risponde difatti della clonazione della carta anche se il cliente non ha dimostrato di aver tenuto le credenziali riservate. Lo ha stabilito la Cassazione, che ha accolto il ricorso di un cliente che aveva rottamato il computer, senza aver cancellato come si deve le credenziali per la sicurezza. Per la Cassazione spetta all’istituto bancario, difatti, provare la riconducibilità del pagamento al legittimo titolare. La banca risponde infatti della clonazione della carta anche se il legittimo titolare non ha dimostrato di aver tenuto le credenziali riservate. L’ordinanza n. 13204 del 15 maggio 2023 della Cassazione ha quindi accolto il ricorso del cliente che si era visto clonare la carta, nonostante avesse rottamato il computer.

Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, è stato ricordato che “Tema di responsabilità della banca, ovvero dell’erogatore del corrispondente servizio, in caso di operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, anche al fine di garantire la fiducia degli utenti nella sicurezza del sistema (il che rappresenta interesse degli stessi operatori), è del tutto ragionevole ricondurre nell’area del rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento, prevedibile ed evitabile con appropriate misure destinate a verificare la riconducibilità delle operazioni alla volontà del cliente”.

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