Sindacati in piazza a Ragusa per il potenziamento del servizio sanitario pubblico provinciale

Corriere di Ragusa Attualità

Sindacati in piazza a Ragusa per il potenziamento del servizio sanitario pubblico provinciale

RAGUSA – Sit-in giovedì 18 maggio per manifestare a sostegno del potenziamento del Servizio Sanitario Pubblico Provinciale. È quanto hanno deciso le organizzazioni sindacali di categoria, in una nota, nell’intento di proseguire il percorso unitario rivendicativo e propositivo intrapreso, culminato con la richiesta di audizione con il Prefetto di Ragusa (ad oggi senza riscontro) e le comunicazioni inviate all’Assessore alla Salute, Giovanna Volo.

“La decisione è quella di manifestare e rappresentare – scrivono i rappresentanti sindacali – al Commissario Straordinario dell’Asp di Ragusa tutte le problematiche in parte ereditate dalle precedenti Amministrazioni, che dal giorno dell’insediamento dell’attuale dirigenza vengono reiterate ma che vedono la controparte imperterrita nel seguire la linea dei predecessori. Si tratta del processo di proroghe e stabilizzazioni che procedono molto diluite nel tempo e impedisce al sindacato di avere una visione complessiva, reale e veritiera della materia.

I discutibili orientamenti gestionali hanno determinato:
– proroghe anche per 3 ore settimanali di diversi operatori precari,
– a fronte dell’elevato numero di pensionamenti del recente passato e quelli ormai prossimi, a dire della Direzione Strategica si continua ad avere personale in esubero, contrariamente alle risultanze che le OO.SS. sul campo riscontrano
– bandi di concorso successivi alla direttiva assessoriale del 26 aprile u.s. in mancanza di una definitiva ricognizione e rideterminazione del Fabbisogno Triennale del Personale,
– riguardo alle figure previste nella dotazione organica si registra l’assenza di un adeguamento alla nuova classificazione del personale prevista dal vigente Ccnl del Comparto 2019/2021 (nello specifico ex categoria “B”) relegati nella medesima categoria, precludendo la possibilità di una verticalizzazione più confacente al personale interessato che sarebbe stata più facilmente percorribile fino al 31 dicembre 2022,
– anche gli autisti d’ambulanza ed altre figure titolari di diploma specifico sono relegati nell’ex categoria “B”.”
Oltre a quanto esposto i rappresentanti sindacali di Cgil (Assennato), Cisl (Buscema/Massari), Uil (Rocca/Zaccaria), Usae (Cassarino), Fials (Magrograssi), Nursind (Savasta), Ugl (Rizza/Gravina) e Nursing Up (Tela), registrano anche delle criticità ormai croniche e rilevano:
– “la fatiscenza del corredo personale, spesso costringe i sanitari all’acquisto di divise e scarpe, la biancheria per i degenti è spesso distribuita in quantità insufficiente,
– scarsa anche la considerazione verso i dipendenti che spesso si ritrovano con recuperi di somme in busta paga senza ricevere la contemporanea e corretta informazione,
– La produttività viene erogata senza rispettare i tempi concordati con gli accordi sindacali,
– La mensa o in alternativa i buoni pasto, in ossequio a vecchi e anacronistici regolamenti sono preclusi al personale sanitario e turnista,
– Se da un lato si lesinano le risorse per il personale interno, cresce il peso ed il costo degli appalti: dalla manutenzione – non sempre impeccabile –, ai servizi alberghieri cui si è fatto cenno, presto anche le cucine seguiranno medesima sorte e quanti hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione (cuochi) si ritroveranno nuovamente senza lavoro”.

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