MODICA – L’immagine di Nino Baglieri è stata svelata nell’androne dell’ospedale Maggiore. E’ stata una cerimonia semplice e molto sentita quella presieduta dal vescovo Mons. Salvatore Rumeo e concelebrata nel piazzale antistante il nosocomio. L’ospedale Maggiore prende anche il nome del “servo di Dio”, Nino Baglieri, cui è stato idealmente dedicato in ragione della sua sofferenza e della sua continua professione di fede. “Nino Baglieri rimane un testimone di fede da imitare. La vita è meravigliosa e diventa vera se ne facciamo un dono per tutti. È possibile vivere la santità abbracciando la croce” ha detto il vescovo nel corso della sua omelia cui hanno partecipato il cappellano dell’ospedale alcuni rappresentanti della Croce Rossa, dell’Unitalsi, dell’associazione Piccoli Fratelli ed i familiari.
Nino Baglieri nasce a Modica il 1° maggio 1951. Dopo aver frequentato le scuole elementari e aver intrapreso il mestiere di muratore, all’età di 17 anni, il 6 maggio 1968, precipita giù da un’impalcatura, da un’altezza di quasi 20 metri. Ricoverato d’urgenza, Nino si accorge con amarezza di essere rimasto completamente paralizzato. Di fronte ad una situazione molto drammatica la madre Giuseppina coraggiosamente e confidando in Dio si rende disponibile ad accudirlo personalmente per tutta la vita. Inizia così il cammino di sofferenza di Nino che passa da un centro ospedaliero all’altro, ma senza alcun miglioramento. Ritornato nel 1970 al paese natio, dopo i primi giorni di visite di amici, iniziano per Nino dieci lunghi anni oscuri, senza uscire di casa, in solitudine, sofferenza e tanta disperazione. Il 24 marzo 1978, Venerdì Santo, alle 4 del pomeriggio, un gruppo di persone facenti parte del Rinnovamento nello Spirito pregano per lui; Nino sente dentro di sé una profonda trasformazione nel segno della Fede. Da quel momento accetta la sua condizione e rivolge il suo “sì” al Signore. Alle 8 del mattino del 2 marzo 2007, Nino Baglieri termina la sua vita terrena.