L’estate sarà difficile e l’inverno lo sarà ancora di più per volare in Sicilia

Corriere di Ragusa Sicilia

L’estate sarà difficile e l’inverno lo sarà ancora di più per volare in Sicilia

L’estate sarà difficile e l’inverno lo sarà ancora di più per chi vorrà partire e arrivare in Sicilia. La “guerra” in atto tra Sac e Ryanair ha fatto la sua prima vittima e rischia di farne una seconda. Da sabato all’aeroporto di Comiso niente più voli della low cost irlandese ed a Catania Ryanair non ha caricato i voli della stagione invernale. Il segnale che arriva a Sac è chiaro da parte della compagnia che garantisce il 60% dei voli da e per la Sicilia e che indubbiamente ha assunto una posizione di forza negli anni con la sua politica aggressiva. Se la società di gestione dei 2 scali della Sicilia orientale non troverà un accordo con Ryanair tutto il sistema aeroportuale siciliano rischia di saltare nonostante la Regione, ed in primis il presidente Renato Schifani, si dicano impegnati a risolvere il caso pur non volendo cedere a quello che viene visto come un ricatto di Ryanair.

Chi gode, almeno al momento, è Palermo e Trapani dove la compagnia irlandese ha spostato buona parte dei voli prima garantiti su Comiso e dove hanno incrementato il numero dei collegamenti. Ryanair ha chiesto a Sac sconti per ogni passeggero che vola sui suoi aerei in forza di un piano di investimento che dovrebbe portare in Sicilia oltre 3 milioni di passeggeri in più rispetto ad oggi. L’Ad di Ryanair ha chiesto a Schifani la rimozione della tassa di 6.50 euro che si paga in Italia e che la Sicilia potrebbe abolire grazie al suo status di regione a statuto speciale. Se non ci saranno risposte su questo piano Ryanair è pronta a lasciare la Sicilia per Puglia, Calabria, Sardegna e Baleari per garantire ai suoi passeggeri mare, sole e paesaggi mediterranei.

La partita si gioca dunque tra Catania, con la Sac in prima linea, e Palermo con la Regione che dovrà garantire ai siciliani il diritto alla mobilità. Il progetto di trovare un’alternativa sicura a Ryanair con l’arrivo di altre compagnie è quello su cui si lavora ma bisogna vedere se i tempi della politica saranno anche quelli del mercato perché i siciliani rischiano di restare a terra a meno di dovere pagare tariffe esose e di trovare anche pochi posti rispetto alla crescente domanda di mobilità

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