Affitta la casa a una coppia con 3 figli e il reddito di cittadinanza e se la ritrova completamente distrutta

Corriere di Ragusa Attualità

Affitta la casa a una coppia con 3 figli e il reddito di cittadinanza e se la ritrova completamente distrutta

RAGUSA – Aveva ricevuto ampie garanzie dai servizi sociali e da una fondazione sull’affidabilità di una coppia con 3 figli e percettrice del reddito di cittadinanza che cercava casa, si fida, gliel’affitta e dopo qualche tempo se la ritrova praticamente distrutta dopo che il nucleo familiare se ne va: è la disavventura occorsa a un ragusano, che ha inviato una lettera firmata in redazione per rendere nota la sua brutta esperienza ed evitare che altri possano sperimentarla loro malgrado sulla propria pelle.

“A Novembre del 2020 – scrive il ragusano – una coppia con 3 figli percettori del reddito di cittadinanza, assistiti dai servizi sociali e da una fondazione, ha risposto ad un annuncio “Affitto appartamento” che avevo pubblicato. Dopo aver parlato con il referente della fondazione e aver ricevuto rassicurazioni dai servizi sociali sul pagamento dei canoni e sull’integrità delle persone, mi sono deciso a locare l’appartamento, arredato e a canone concordato.

Sabato scorso il locatario mi ha mandato un messaggio dicendomi che lasciava l’appartamento, senza nessun preavviso, da fine aprile, per problemi con la compagna. Giovedì scorso ci siamo incontrati nell’appartamento per la consegna e non potete immaginare lo stupore nel constatare la distruzione di arredi, mobili, tende, lampadari, sedie, salotto e quant’altro, senza contare la carta da parati strappata o scarabocchiata. Ma la vicenda assume un tono irreale (anche se contrattualmente ineccepibile) – prosegue il proprietario – quando faccio notare il disastro in cui hanno lasciato l’appartamento sia ai servizi sociali che alla fondazione, con la risposta che loro possono essere dispiaciuti, ma non sono responsabili dei danni arrecati.

L’essere o non essere civili non dipende sicuramente né dalla fondazione né tantomeno dai servizi sociali – conclude amareggiato l’autore della missiva – ma mi chiedo se quanto mi è successo si è verificato altre volte e se con queste condizioni (Ponzio Pilato sapevo che era morto più di duemila anni fa) trovano facilmente appartamenti da locare a persone che ne hanno necessità, perché è sicuro che io non ripeterò lo stesso errore un’altra volta”. Come sempre, a fronte dei fatti denunciati, chi dovesse sentirsi chiamato in causa o intenda solo fare chiarezza o aggiungere la sua versione dei fatti sull’accaduto, troverà su queste colonne tutto lo spazio disponibile.

In alto, immagine di repertorio

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