Interrogazione al ministro Salvini per stop lavori della Siracusa Gela

Corriere di Ragusa Attualità

Interrogazione al ministro Salvini per stop lavori della Siracusa Gela

“Il ministero delle Infrastrutture intervenga e chiarisca ogni aspetto legato allo stop dei lavori per l’autostrada Siracusa-Gela. I rinvii e i rimpalli non sono più accettabili”. Lo afferma il deputato siracusano del Movimento 5 Stelle Filippo Scerra, annunciando la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro Salvini.

“Ci sono responsabilità importanti del Consorzio per le autostrade siciliane e della Regione, ma è necessario che il ministero faccia il proprio lavoro – prosegue Scerra -, può innanzi tutto verificare se ci sono inadempienze, esercitando il proprio potere di verifica e controllo. Ci sono risorse pubbliche, quindi è necessario che tutte le istituzioni a ogni livello si impegnino per sbloccare questa insopportabile impasse. Anziché pensare a cattedrali nel deserto – conclude Scerra – Salvini e i suoi pensino a completare le infrastrutture che servono per l’isola”.

CUTRONE (ANCE): “LA BUROCRAZIA BLOCCA I LAVORI”
“La burocrazia non blocca le opere pubbliche soltanto nella fase che precede le aggiudicazioni, ma anche dopo”: lo dichiara Santo Cutrone, presidente regionale di Ance Sicilia, che spiega “Il caso tutto pirandelliano del completamento della Siracusa Gela, opera attesa da mezzo secolo e che, finalmente trasformata in cantiere, vede ora l’impresa Cosedil costretta a fermarsi – afferma Cutrone – perché i fondi erogati alla stazione appaltante per pagare i lavori eseguiti sono stati congelati da un pignoramento.

E’ un corto circuito fra istituzioni, frutto di una rigida applicazione di norme che non considera le gravi conseguenze di questi atti su decine di imprese coinvolte – prosegue Cutrone – ovvero quella responsabile dell’opera e quelle dell’indotto e delle forniture, e su centinaia di lavoratori e famiglie, nonché sulle speranze della comunità del Sud-Est della Sicilia di uscire finalmente
dall’isolamento”.

Non bisogna aspettare un Pirandello per risolvere questa assurda situazione – conclude Cutrone – e quindi faccio appello a chi di competenza affinché adotti subito i necessari provvedimenti con estremo buon senso per fare chiarezza e per superare incredibili cavilli burocratici che bloccano la realizzazione di un’infrastruttura che ormai dovrebbe filare liscia come l’olio. Bisogna dare un minimo di serenità alle imprese che hanno assunto precisi impegni e ai loro dipendenti”.

DAL MIT 2 MILIONI 300.000 EURO PER IL COMPLETAMENTO DEI LAVORI FINO A MODICA
Boccata d’ossigeno un po’ “strozzata” per il futuro della Siracusa Gela, il cui completamento dei lotti fino a Modica era a rischio per i mancati pagamenti: il Mit ha difatti messo sul piatto 2 milioni 300.000 euro “girati” al Cas, che, come specifica proprio il Mit, “E’ l’unico organo deputato al pagamento di chi lavora nei cantieri, dal momento che l’erogazione diretta delle spettanze non è e non è mai stata di competenza di questo ministero”. Si tratta in verità di una somma abbastanza esigua, ma come recita il vecchio adagio, meglio di niente.

Questi “soldi freschi” dovrebbero alleviare la problematica e consentire un prosieguo dei lavori senza intoppi a breve termine. La guardia, per ovvi motivi, resta però alta. L’erogazione dei 2 milioni 300.000 euro avviene 24 ore dopo l’allarme che era stato lanciato da Ance Ragusa. “Avevamo già lanciato l’allarme ad inizio d’anno e da allora sono trascorsi 3 mesi e la situazione oggi rischia seriamente di arrivare al punto di non ritorno con il conseguente blocco dei lavori del cantiere della Rosolini-Modica. La questione è ferma a Roma e il pallino è in mano al Ministero delle Infrastrutture”. Questa era stata la dichiarazione del Presidente di Ance Ragusa Giorgio Firrincieli, che specifica: “La scorsa settimana, a fianco dell’Impresa appaltatrice, Cosedil S.p.A., abbiamo partecipato ad un incontro con l’Assessore Aricò e il Direttore Lizzio, Infrastrutture, con i vertici del Cas, Nasca, Presidente, e Minaldi, Direttore Generale, e abbiamo potuto verificare come sia la Regione che l’Ente Appaltante hanno fatto tutto ciò che dovevano per non arrivare a tale stato comatoso della commessa. L’impresa vanta circa 14 milioni di euro e non è più nelle condizioni di garantire i salari e gli stipendi dei propri dipendenti e non è in grado di sostenere i subappaltatori e i fornitori.

Così, mentre a Roma si discute, le nostre Imprese e le aziende dell’indotto saranno costrette a fermarsi e i nostri lavoratori rischiano il licenziamento: l’aria che si respira è veramente insopportabile. Chiediamo ai nostri parlamentari nazionali di raccogliere il grido di dolore della propria terra e farsi parte diligente con il Ministro e con la struttura del Mit al fine di passare dalle chiacchiere ai fatti.

Ribadisco, ancora una volta – continua Firrincieli – che il tratto autostradale Ispica Modica è strategico per tutto il nostro sudest specialmente adesso dato che a brevissimo partiranno i cantieri del raddoppio della Ragusa Catania e senza una alternativa viaria che consenta di bypassare i semafori, le deviazioni e le interruzioni sulla statale 514 e statale 194, il viaggio per arrivare al capoluogo etneo o per tornare negli iblei si trasformerà in un incubo con tempi di percorrenza improponibili.” L’amara, e drammatica, considerazione è che le risorse economiche sono già state stanziate e sono nelle disponibilità del Ministero che, però, tarda incredibilmente a trasferirle al Cas il quale, per tutta questa vicenda, non è responsabile. Il Mit ora una risposta l’ha fornita con i fatti. Basterà?

IL NUOVO RISCHIO STOP LAVORI
“Senza soldi non si canta messa” recita il vecchio adagio, ma in questo caso è più opportuno affermare che senza soldi… si bloccano i lavori. Ritardi inevitabili sono previsti per il completamento dei lotti fino a Modica dell’autostrada Siracusa Gela, con un possibile stop dei lavori da parte della Cosedil, la ditta appaltatrice, per… mancanza di piccioli, ovvero di soldi. Per la precisione “appena” 14 milioni di euro che servono per il pagamento dei fornitori e degli operai dei cantieri. La realizzazione dell’opera è dunque di nuovo a rischio e il silenzio della Regione e del Cas (il consorzio autostradale siciliano) è palese, data l’assenza di un cenno, anche minimo, sui correttivi in atto per scongiurare l’ennesima beffa ai danni della collettività.

Ovviamente il mondo politico si dice indignato, e diversi esponenti si stanno “mobilitando”, rigorosamente a parole. Prima di agire è “doveroso” attendere che il danno sia compiuto, perché in politica vale poco o nulla il detto “prevenire è meglio che curare”. E così lo stucchevole “valzer” degli interventi politici intrisi d’indignazione e accuse a mo’ di scaricabarile ve lo risparmiamo ben volentieri, per quel che serve. E l’autostrada fino a Modica? Beh, quello dipende dalla Regione e dal Cas, ancora non pervenuti.

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