Anas replica sull’esproprio della casa dove passerà la Ragusa Catania

Corriere di Ragusa Attualità

Anas replica sull’esproprio della casa dove passerà la Ragusa Catania

RAGUSA – Non si è fatta attendere la replica dell’Anas in merito alle procedure di esproprio di una casa con annesso terreno dove passerà l’autostrada Ragusa Catania. Il proprietario della casa in oggetto aveva dichiarato di aver ricevuto un’offerta di soli 37.000 euro per un immobile che ne vale molti di più, restando all’oscuro degli sviluppi. L’Anas fornisce la sua versione dei fatti e specifica che “Le diverse comunicazioni ricevute dall’espropriando tra il 2017 e il 2022 derivano da modifiche progettuali sugli elaborati del precedente concessionario, apportate da Anas per migliorare la fattibilità dell’opera e la sicurezza degli utenti che percorreranno la nuova autostrada.

L’offerta di una indennità comunicata nel 2022, come previsto dal Testo Unico Espropri – prosegue la nota dell’Anas – è provvisoria e deve essere confermata o rideterminata con apposito sopralluogo tecnico. Nel frattempo, l’espropriando ha deciso di avvalersi della terna arbitrale, prevista dalla norma del Testo Unico Espropri, che sarà composta da un tecnico nominato dalla società espropriante, da un tecnico nominato dal proprietario e da un tecnico nominato dal Tribunale Civile.

Nelle more Anas, a valle del sopralluogo tecnico, ha ricalcolato l’indennità determinando un importo per l’indennità da corrispondere non inferiore a quella richiesta dall’espropriando, fatte salve le verifiche della regolarità tecnico amministrativa dei beni da espropriare. Tale stima – conclude la nota dell’Anas – verrà consegnata al tecnico di parte di Anas al fine dell’istruttoria del caso”.

IL CONTENUTO DELLA LETTERA FIRMATA INVIATA ALLA NOSTRA REDAZIONE
Questo il testo della lettera firmata inviata via mail alla nostra redazione, alla quale ha replicato Anas, fornendo la sua versione dei fatti sulla vicenda dell’esproprio di una casa con terreno annesso per far passare l’autostrada Ragusa Catania.

“La nostra odissea – si legge nella mail – comincia nel 2017, quando riceviamo una lettera che ci notifica che ci verrà tolto parte del terreno per fare posto all’autostrada. La casa risulta quindi salva, ma, per ulteriore conferma, contattiamo gli uffici competenti con il nostro avvocato, e ci rispondono in maniera affermativa con documenti ufficiali. Ok, poco male, pensammo, avremo una casa vicino ad una autostrada, che non è il massimo della tranquillità, ma continueremo ad avere pur sempre una casa.

Nel 2019 però – prosegue la missiva – cambia tutto, dal realizzatore al progetto, e così, dall’oggi al domani, casa nostra viene espropriata. Nel frattempo è nata la mia prima bambina. Di conseguenza, avevamo realizzato dei lavori importanti a casa, una nuova caldaia a pellet, termosifoni il rifacimento dei muri esterni, e tante altre migliorie per rendere casa più bella e comoda. Contattiamo l’Anas e chiediamo spiegazioni per questo cambio progettuale, che per noi significa perdere casa. Insomma, per farla breve, ci dicono che per loro è più conveniente procedere in questa direzione. Dal 2019 fino al novembre 2022, non abbiamo più nessun’altra notizia. Riceviamo infine una lettera con l’importo offerto per l’esproprio (parliamo di una casa in regola di 65 mq, oltre ad ulteriori 30 mq di mansarda, 1000 mq di terreno con tanti alberi, pannelli fotovoltaici, siepi e spazio per i bambini con giochi) e ci offrono appena 37.000 euro. Ci veniva da piangere.

Con l’avvocato e un tecnico (le cui spese sono state a nostro carico) procediamo con una stima giurata del valore dei beni, la presentiamo entro il tempo che ci chiedevano e poi… il nulla. Abbiamo 2 figlie e ad oggi – chiude la lettera – non sappiamo se e quando dovremo lasciare casa, e quanto denaro ci daranno per farlo”.

Come specificato invece dall’Anas, tra gli altri punti, nella replica fatta pervenire via mail alla nostra redazione, è stato ricalcolato un importo per l’indennità da corrispondere non inferiore a quella richiesta dall’espropriando, fatte salve le verifiche della regolarità tecnico amministrativa dei beni da espropriare. La vicenda dunque appare molto più chiara e dovrebbe dunque risolversi nel migliore dei modi.

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