Corriere di Ragusa Cronaca

Non omicidio volontario, ma preterintenzionale: decisione del riesame

VITTORIA – L’accusa a carico del rumeno 45enne Dumitru Dolhoniuc, che ha letteralmente ammazzato di botte il suo coinquilino connazionale, Vasile Romasc, 43 anni, per poi costituirsi, cambia: da omicidio volontario passa a quella meno pesante di omicidio preterintenzionale. Lo ha deciso il tribunale del riesame di Catania, che ha comunque lasciato l’indagato in carcere. Dalle prime risultanze dell’autopsia era intanto emerso che il malcapitato è morto dopo circa 2 ore di agonia, a causa delle lesioni intere causate dai numerosi colpi ricevuti da mani nude dal suo connazionale.

Il violento e fatale episodio si era verificato in una serata di fine marzo in una modesta abitazione rurale, in una zona di campagna nei pressi della frazione marinara di Scoglitti, in territorio di Vittoria, dove i 2 rumeni vivevano assieme ad altri connazionali. Cosa sia esattamente successo è ancora al vaglio dei carabinieri. L’unico dato certo è che per l’omicidio non c’è stata premeditazione. Si è difatti trattato di un delitto d’impeto, scaturito da una discussione tra i 2 per banali faccende domestiche, con uno dei 2 che si sarebbe appropriato di generi alimentari dalla dispensa. Ad un certo punto l’assassino aveva colpito a mani nude e ripetutamente la vittima, con una violenza tale da non lasciargli scampo.

Dopo l’allarme lanciato dagli altri coinquilini, erano subito intervenuti i carabinieri, ai quali lo stesso assassino, che non aveva tentato nessuna fuga, aveva riferito di aver aggredito la vittima con violenti e ripetuti colpi, a mani nude, alla testa e in altre varie parti del corpo, provocandone il decesso. A carico dell’assassino reo confesso i carabinieri hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto per omicidio.

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