COMISO – E’ stato stipulato l’accordo di mediazione definitivo per l’accesso alla Pagoda della Pace e al tempio da parte del reverendo buddista 78enne Gyosho Morishita e dei suoi seguaci. Il passo avanti sostanziale fa seguito alla decisione del giudice del tribunale di Ragusa, il quale aveva stabilito che il monaco buddista, doveva avere libero accesso alla stradina che conduce al tempio e alla pagoda, realizzati 25 anni fa nella collina di contrada Canicarao a Comiso. Erano stati i proprietari del terreno a chiudere il cancello d’accesso alla stradina, per avere un po’ di tranquillità, ma privando il monaco della chiave. Morishita aveva quindi presentato ricorso al tribunale. Il giudice del tribunale di Ragusa aveva accolto il ricorso presentato dal reverendo della Nipponzan Myohoji, organizzazione buddista giapponese.
La controversia era iniziata quando, dopo 30 anni di beneficenza disinteressata, i proprietari del terreno dove è stata eretta la famosa Pagoda della Pace, avevano chiesto maggiore tranquillità e tutela della zona, che, secondo gli interessati, avrebbe subito negli anni seri danni ambientali. L’accordo ora raggiunto prevede che il solo Morishita possa godere del libero accesso solo negli orari previsti per la preghiera, poco prima delle 5 del mattino e delle 17 pomeridiane, quando il cancello sarà aperto per permettere anche ai seguaci di transitare. Conclusa la preghiera il monaco dovrà nuovamente richiudere il cancello d’accesso.
Entro l’estate i proprietari del terreno realizzeranno una via d’accesso alternativa alla quale Morishita contribuirà con 2.500 euro. Il comune potrebbe mettere altri 5.000 euro, dal momento che la nuova strada sarà pubblica. Entro 3 anni il reverendo acquisterà la porzione di terreno su cui sorgono la pagoda e il tempio dove vive da 30 anni, con il versamento di circa 100 euro al mese.