Corriere di Ragusa Attualità

E’ stata sospesa la Ztl con fasce orarie a Ragusa Ibla. Resta il nodo viabilità e parcheggi

RAGUSA – La Ztl con le fasce orarie è stata sospesa a Ragusa Ibla. Un segnale di apertura verso gli operatori commerciali e le strutture ricettive che da mesi chiedono la revisione del piano legato alla viabilità nel quartiere barocco. Ingressi liberi dai varchi di viale Margherita, via Giardino, corso XXV Aprile, via Orfanotrofio (direzione Largo Camerina e Largo Camerina verso piazza Duomo). “E’ un modesto segnale meglio di niente e ci auguriamo che non sia un provvedimento fatto solo in campagna elettorale – dichiara il presidente territoriale di Confimprese Iblea Peppe Occhipinti – il classico “regalino di fine anno scolastico” per omaggiare qualcuno.

Sulla Ztl, da subito, siamo stati molto critici nei confronti dell’amministrazione Cassì. Evidenziando le criticità legate ai parcheggi e al periodo post pandemia. I commercianti e gli operatori turistici che portano benessere economico alla città chiedono, da mesi, soluzioni risolutive alle mille problematiche che insistono in città. Senza avere alcun riscontro oggettivo. Lo abbiamo ribadito tante volte anche in incontri pubblici alla presenza del sindaco e dell’assessore al ramo. Condividiamo le proposte dell’associazione guide turistiche e Ibla Presente e Futuro che hanno individuato 2 aree di sosta temporanee (max 10 minuti) in via Ottaviano come area di carico e scarico dei bus turistici.

I parcheggi, per le soste lunghe, dopo aver fatto scendere i turisti a ibla, saranno individuati nell’area del parcheggio dinanzi al Petrulli. Resta l’incognita dei parcheggi per le auto, un tema dolente, con un piano strategico da rivedere in un momento in cui, il parcheggio interrato di via Peschiera, è sospeso. Il nostro auspicio – prosegue Occhipinti – è che ci sia, d’ora in poi, un tavolo di confronto con i 4 candidati a sindaco sui temi legati al commercio e alla viabilità”.

Confimprese chiede la rivisitazione complessiva del piano commerciale con una segmento aggiuntivo sulle aree e le zone di pertinenza. In altri termini un tetto massimo di nuove aperture.“Il problema è molto complesso – aggiunge il presidente provinciale – serve rivitalizzare il centro con eventi a tema agevolando anche chi, vuole trasferire, la propria residenza nel centro storico. Il piccolo commercio è in affanno e sono tantissime le chiusure che si sono registrate in questi anni. Vogliamo invertire la rotta. E rendere più spiccata e qualificata l’offerta commerciale e artigianale del centro storico, affinché continui ad essere il luogo delle relazioni economiche e non solo della città. Tutto questo non sarà possibile, se non avremo un approccio diverso dalla consueta narrazione sul centro storico, non settoriale, ma – conclude – inclusivo di tutte le variabili in gioco”.

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