Salvatore Fratantonio tra “Spirito del tempo e suggestioni pop”. Una grande mostra a Ragusa

Corriere di Ragusa Cultura

Salvatore Fratantonio tra “Spirito del tempo e suggestioni pop”. Una grande mostra a Ragusa

RAGUSA – Un pittore come Salvatore Fratantonio, partito giovanissimo da Modica per inseguire i suoi sogni, di storie da raccontare ne ha tante e da qualche anno con una sapiente regia mette in mostra le sue opere dedicandole ad un pubblico colto e rivolgendosi ai giovani per perpetuare l’estro che lo ha visto crescere e maturare fino a spogliarsi di ogni orpello e diventare trasparente e delicato come un pregiato cristallo. La nostra vita, arrivati ad un certo punto, ci passa davanti come le sequenze di un film; che sia in giovane età o nella maturità, spesso si ripercorre il nostro vissuto fatto di mille cose, colori e sfaccettature, di gioie o di dolori, di tristezza e di felicità che, per un artista, diventano fonti d’ ispirazione.

E poi i bilanci, il riordino di tanta produzione che viene quasi scoperta decenni dopo facendo ricordare la vita trascorsa in un determinato periodo che nelle opere diveniva espressione di ciò che si era, stupendoci di noi stessi, di quanto abbiamo fatto e poi riportato alla luce.
La mostra ove sono esposte le opere realizzate da Fratantonio negli anni ’70 del novecento è stata curata dalla dott.ssa Elisabetta Rizza che così si esprime, presenta e commenta le pitture realizzate dal giovane artista in quella porzione di secolo.

“Per anni, Fratantonio, ha avuto nei confronti delle opere nate in quel periodo una forma di resistenza, le ha vissute come una espressione marginale e secondaria della sua produzione; proprio come quelle esperienze giovanili, forti e cariche di ricordi, ma che riviviamo come acerbe, un pò irregolari, complicate da accogliere e riconoscere come nostre ( o riconoscere parti di noi, in esse!). Queste opere, per tanto tempo , sono state trattate come un passaggio, un periodo di transizione tra la ricerca dei primi anni di pittura e il successivo assestamento su uno stile che segnerà la sua maturità artistica dagli anni 90 in poi.

Tutto vero, se non fosse che, proprio alcune esperienze che per tanti anni sottostimiamo, che addirittura possiamo negare e vivere come scarti, ecco proprio quelle, a volte, e anche in Arte, possono ad una lettura successiva , risultare molto interessanti; essendo sperimentali, consentono all’arte di esporre il carattere non-definitivo, piuttosto quello disordinato, dell’artista e del suo mondo, un anello che però, ad una lettura successiva, aiuta a ricomporre un significato complessivo. La mostra presenta una selezione di opere realizzate nel decennio tra gli anni ’70 /80, che narrano di un artista poco più che trentenne alle prese con le contraddizioni di un mondo in subbuglio una nascente questione ambientale, il disamore per un progresso che muta esseri umani in manichini, e poi i muri, lisci e insormontabili, reali e della mente, a volte figura e a volte sfondo di splendide palme e ghirlande di arance volanti.

“Il sogno e la poesia esorcizzano la paura” dice lo stesso Fratantonio.
Il linguaggio pittorico esprime tutta l’esigenza di cercare forme e colori che parlino pop, necessari per farsi interpreti dei cambiamenti all’interno della società: i blu, i rossi, i verdi, e i gialli forti, affiancati, alternati, mai giustapposti a creare, in bidimensione, con linee e forme che seguono un loro ritmo, composizioni totalmente inventate. Dunque per il pittore una esplorazione del proprio tempo, un dialogo serrato tra la pratica artistica e il mondo che vive perché, come ci ricorda Nicolas Bourriaud l’ossessione dei pittori moderni è stabilire un rapporto saldo fra le loro pratiche e la loro epoca, cosa che li porta a esplorare il reale, piuttosto che a convalidare le narrazioni ufficiali. Trovare, grazie alla forma, una via d’uscita dall’ideologia (dunque lontano da ogni idealismo) che conduca l’artista a dialogare con il mondo per com’è, il più vicino possibile al suo materialismo storico, politico e sociale.”

Una stagione, gli anni ’70 della quale ricordiamo “l’impegno” e le lotte personali e quel privato che diventava politico. Le opere di Fratantonio consentono di riconnetterci con quella fase, rivivere quei fermenti , quello spirito , quella volontà ma anche l’ansia di cambiamento della società.
Una mostra di pittura, che vuole essere anche una proposta per riflettere sui nostri tempi, sugli intrecci profondi, e sulle interconnessioni sempre più complesse tra l’Io e il Noi nella nostra cultura , nella politica e nel sociale”. La mostra sarà dunque inaugurata sabato 1° aprile alle 18 al centro commerciale culturale “Mimì Arezzo” a Ragusa.

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