Ricostruita più bella di prima la “tribunedda” di San Giuseppe

Corriere di Ragusa Attualità

Ricostruita più bella di prima la “tribunedda” di San Giuseppe

SCICLI – E’ stata ricostruita più bella di prima l’edicola votiva ubicata nel bordo della carreggiata con il bassorilievo di San Giuseppe con in braccio il Bambino Gesù, nelle vicinanze dell’incrocio tra Contrada San Marco e la provinciale 40 Scicli Sampieri. La “tribunedda” è di nuovo presente nel suo sito originario in tutto il suo splendore giusto in tempo per la festa del prossimo 19 marzo dedicata a tutti i papà. Era stato il passaggio radente di un autoarticolato proveniente da contrada Gurgazzi, per svoltare verso Sampieri o Cava D’Aliga, a distruggere accidentalmente l’edicola votiva lo scorso gennaio, dopo aver stretto troppo facendo manovra, urtando la “tribunedda” e facendola crollare.

Nel nostro territorio le edicole votive sono presenti a partire dal periodo medievale lungo le strade che collegavano il centro cittadino con le borgate di Sampieri, Cava D’Aliga, Donnalucata e le altre città iblee, inoltre, lungo le antiche vie rurali, le vie maestre e i percorsi delle processioni. Nel 600, soprattutto, dopo il terremoto del 1693, si assiste alla costruzione di numerosi di questi monumentini votivi, dentro e fuori della città, che custodiscono, statue, dipinti, sculture, bassorilievi e immagini sacre che un tempo accompagnavano i viandanti e i contadini che si recavano a lavoro.

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