Nuovo sopralluogo il mese prossimo in casa di Peppe Lucifora

Corriere di Ragusa Cronaca

Nuovo sopralluogo il mese prossimo in casa di Peppe Lucifora

MODICA – Nuovo sopralluogo il mese prossimo nella casa di Peppe Lucifora, il cuoco modicano ucciso il 10 novembre 2019. E’ quanto scaturito dalla nuova udienza istruttoria di lunedì mattina davanti alla Corte d’Assise di Appello di Catania nel processo a carico di Davide Corallo, assolto il primo marzo dell’anno scorso in primo grado per non avere commesso il fatto. La Corte ha sentito il ctu nominato, ovvero il maggiore Cesare Rapone dei Ris dei Carabinieri di Roma, incaricato di cercare nuove tracce biologiche nell’abitazione della vittima. Al termine la Corte ha conferito ampio mandato all’ufficiale dei Carabinieri per acquisire nuovi dati in casa del cuoco e per confrontarli con quelli presenti nel fascicolo. Per farlo è previsto un nuovo accesso a casa Lucifora il prossimo 8 marzo. Il maggiore Rapone tornerà in aula il 17 maggio. Il 5 Aprile invece, saranno ascoltati due luogotenenti dei Carabinieri del Ris di Messina, di cui uno già sentito in primo.

Lucifora fu strangolato a morte, forse addirittura con una mano sola, senza che la vittima potesse opporre resistenza, nella sua camera da letto, dove i Ris hanno cercato nuove prove lo scorso dicembre, dove fu trovato il corpo senza vita del cuoco, con la stanza chiusa a chiave, e nel bagno. Ora è statao calendarizzato il nuovo sopralluogo a distanza di 3 mesi dall’ultimo. Si cercano ovviamente nuove tracce biologiche, ad esempio nel sifone, o nel lavandino, ma anche sulle maniglie delle porte (in particolare quella della camera da letto) e sugli oggetti che sono stati trovati sul letto. Molte tracce dattiloscopiche erano state già evidenziate in precedenza, ma tuttavia non erano prelevate, cosa invece che è avvenuta solo adesso.

Già in precedenza erano state trovate impronte digitali diverse appartenenti ad almeno una ventina di persone, tra cui quelle dell’unico indagato Davide Corallo, all’epoca dei fatti carabiniere, il quale, come accennato, era stato assolto a marzo 2022 con formula piena dopo avere trascorso 2 anni in carcere. Corallo, pur non avendo mai negato la frequentazione in casa di Lucifora, si è sempre proclamato innocente.

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