Medico di famiglia di origini modicane aggredito nel suo ambulatorio

Corriere di Ragusa Attualità

Medico di famiglia di origini modicane aggredito nel suo ambulatorio

Alcuni pazienti, peraltro di un collega andato in pensione, lo hanno aggredito nel suo ambulatorio solo perché li aveva invitati ad uscire per non affollare la sala d’attesa e far rispettare le normali regole di buonsenso per prevenire il covid 19: è la disavventura capitata al dottor Pietro Poidomani, 68 anni, di origini modicane e da anni operante in Bergamasca. La storia viene raccontata dalla redazione di Bergamo del Corriere della Sera, che ha intervistato il dottor Poidomani, il quale si è detto molto amareggiato per l’accaduto, esprimendo solo la volontà di andare anch’egli in pensione, proprio come il suo collega dal quale aveva “ereditato” pazienti poco pazienti, se ci passate il gioco di parole.

Il dottor Poidomani era stato colpito 2 volte, sempre in maniera molto dura, dal covid 19, e memore della brutta esperienza, voleva solo far rispettare in modo molto rigido le regole sull’affollamento: «In ambulatorio ci devono essere solo 4 persone, con mascherina, e solo su prenotazione». Ma giovedì scorso si è trovato improvvisamente l’ambulatorio affollato appunto da ex pazienti del collega pensionato: «Mi sono molto arrabbiato, ho detto alle persone non prenotate di uscire. Poi ho continuato le visite e quando sono tornato in sala d’attesa erano ancora tutti lì. Mi sono arrabbiato davvero, li ho spinti fuori e ho sbattuto la porta». Ma due pazienti sulla trentina sono rientrati: «Prima mi hanno detto “vieni fuori tu”, poi nel corso della discussione io ho appoggiato una mano sul petto di uno di loro, che mi hanno aggredito. Per fortuna uno dei presenti ha chiamato i carabinieri, che sono subito intervenuti».

Il dottor Poidomani è esasperato: «Io sono originario di Modica e mio padre ha fatto tanti sacrifici per farmi studiare, e a me questo lavoro è sempre piaciuto molto, mi dispiaceva anche andare in pensione. Ma ormai c’è troppa burocrazia che mi fa perdere tempo, c’è troppa gente arrabbiata perché non ha il medico, ci sono quelli che ti chiedono il certificato di malattia al telefono senza nemmeno la visita. Ormai non ce la faccio più: andrò in pensione fra venti giorni, e non vedo l’ora arrivi quel giorno».

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