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Gestione idrica nel Ragusano: Ati commissariata e parecchi milioni persi

Fa discutere il commissariamento dell’Ati (Assemblea territoriale idrica) da cui qualche mese fa era nata Iblea Acque Spa per gestire il servizio idrico in tutti i 12 comuni iblei, attingendo ai fondi del Pnrr per adeguare la rete idrica ed eliminare le ataviche perdite. Ma proprio da questi fondi, almeno per il momento, il nostro territorio è rimasto tagliato fuori, assieme a Siracusa e Trapani. C’è un ricorso sull’esclusione del progetto, tendente alla modifica del punteggio troppo basso. Ma servirà a qualcosa? Si punta al recupero di almeno 47 milioni.

Intanto, come accennato, l’Ati è stato commissariato dal presidente della Regione Renato Schifani. Si tratta di un commissariamento in via preventiva: significa che le conseguenze potrebbero concretizzarsi solo dopo la decisione del Tar, prevista a marzo, sui ricorsi pendenti. Il presidente di Ati Ragusa, nonchè sindaco di Giarratana Bartolo Giaquinta si dice fiducioso ed esorta a non imbastire inutili polemiche. Ma è un dato di fatto che, al momento, la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Ragusa resta un rebus, collegato a troppe variabili.

Sempre Giaquinta sostiene che alcuni fondi sono stati intercettati per il territorio ragusano, con finanziamenti per il sistema fognario e depurativo. Sono inoltre previsti interventi per 63 milioni di euro a beneficio di comuni quali Acate, Chiaramonte, Comiso, Ispica, Monterosso, Ragusa, Santa Croce, Scicli e Vittoria, mentre sono stati inseriti in graduatoria i progetti del sistema idrico di Ragusa, Modica, Giarratana, Santa Croce e Chiaramonte. Si attende dunque la decisione del Tar per poter guardare con maggior serenità al futuro del sistema idrico integrato in territorio ibleo.

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