Gli utenti del consorzio di bonifica valutano di adire le vie legali

Corriere di Ragusa Attualità

Gli utenti del consorzio di bonifica valutano di adire le vie legali

RAGUSA – “Adesso, basta. La misura è colma”: è stato questo il commento ricorrente tra i 50 utenti del consorzio di bonifica di Ragusa che, stanchi dei disservizi, si sono riuniti nel salone della parrocchia di San Giacomo (foto), frazione rurale del capoluogo, mettendo in rilievo come, oltre al danno, abbiano subito anche la beffa. A darne notizia il capogruppo Pd in consiglio comunale Mario Chiavola, il quale chiarisce come questa riunione si sia resa necessaria dopo che “Gli utenti in questione si sono visti recapitare bollette dall’importo ingente, addirittura in alcuni casi di fino a 5.000 euro, risalenti indietro nel tempo, con consumi riferiti agli anni, tra gli altri, 2008 e 2009”.

“Ma non solo – aggiunge Chiavola – anche l’avviso, non proprio bonario, che, in caso di mancato pagamento, l’ente consortile ricorrerà all’invio di decreti ingiuntivi, è una formula non proprio adatta a stemperare le tensioni che albergano in tutti questi cittadini che hanno fatto già i conti, negli ultimi anni, in particolare dal 2019 in poi, con l’erogazione di acqua gialla, acqua sporca e, addirittura, con la sospensione dell’erogazione del prezioso liquido, come, tra l’altro, accaduto anche in quest’ultimo fine settimana. E tutto ciò, naturalmente, ha comportato delle spese per gli stessi cittadini che si sono visti costretti ad acquistare l’acqua dai privati attraverso le autobotti.

Sono gli stessi cittadini che, adesso – prosegue Chiavola – si chiedono che fine abbiano fatto le interlocuzioni con il consorzio da parte del comune, così come promesso dal sindaco e dall’assessore al ramo allorquando ebbero a venire due volte a San Giacomo in una sola settimana. Tutto questo dopo che fu bocciato l’atto di indirizzo da noi presentato che prevedeva di prendere in carico l’acquedotto nel tratto che riguarda il comune di Ragusa e dopo che era stata bocciata anche la proposta di fornire in comodato alcuni operai della ditta del comune capoluogo per risolvere le problematiche concernenti il consorzio dell’acquedotto di San Giacomo.

Gli utenti si sentono presi in giro e si sono riuniti per valutare se ci sono i termini per adire un’azione legale collettiva nei confronti dell’ente consortile. Noi, naturalmente – conclude il consigliere comunale – stiamo dalla loro parte e cercheremo di comprendere in che modo questa assurda vicenda si potrà risolvere positivamente per San Giacomo”.

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