Corriere di Ragusa Sicilia

Indagini sulla spesa per l’evento di promozione della Sicilia a Cannes

La procura della Corte dei conti della Regione Siciliana, guidata da Pino Zingale, ha aperto un fascicolo sulla vicenda dell’evento Sicily, Women and Cinema che dovrebbe pubblicizzare la Sicilia, anche con una mostra fotografica, al festival cinematografico di Cannes. La Regione Siciliana ha impegnato 3,75 milioni di euro. Tra gli aspetti da chiarire anche quelli sollevati delle opposizioni in un’interrogazione all’Ars dai parlamentari del Pd, con in testa il capogruppo Michele Catanzaro. Nell’interrogazione sono specificati i dettagli di alcune cifre, definite «spropositate per una singola mostra», assegnate dall’assessore regionale al Turismo, Francesco Paolo Scarpinato, alla società lussemburghese Absolute Blue.

Nell’interrogazione si elencano alcune voci di spesa: sarebbero previsti infatti oltre 311 mila euro per lo shooting fotografico da realizzare in Sicilia, 2 milioni e 700 mila per l’affitto di Casa Sicilia e lo svolgimento di vari eventi a Cannes, 227 mila euro per spese d’agenzia. Ed entrando nel dettaglio 920 mila euro per affitto salone e decorazione, 306 mila per i pannelli pubblicitari, 511 mila per animazioni e conferenza stampa, 790 mila per la manodopera, ed infine 30 mila per le spese relative agli ospiti della Regione che andranno a Cannes. La vicenda ha destato polemiche e il presidente della Regione Renato Schifani ha chiesto chiarimenti all’assessore regionale al turismo Francesco Scarpinato.

Intanto il presidente della Regione Renato Schifani ha nuovamente sollecitato al dipartimento del Turismo l’invio di una relazione e di tutta la documentazione relativa alla partecipazione della Regione Siciliana alla prossima edizione del Festival internazionale del cinema di Cannes, in quanto nulla, ad oggi, nonostante l’urgenza, è ancora pervenuto alla Presidenza. Nel dettaglio il presidente ha specificato che gli approfondimenti richiesti dovranno essere circostanziati e riguardare anche tutta l’attività istruttoria e, in particolare, l’attività di affidamento secondo l’art. 63 del Codice degli appalti (procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara).

Con il documento inviato Schifani ha chiesto inoltre chiarimenti anche sui motivi della mancanza della fidejussione e in merito alla procedura in materia di certificazione antimafia, “non apparendo, allo stato, convincenti quelli dedotti in decreto”. La relazione e gli atti richiesti, inoltre, dovranno essere corredati da documentazione audiovisiva relativa alla edizione 2022 della manifestazione.

Offrendo l’ausilio della segreteria generale, del dipartimento regionale del Bilancio e Tesoro e dell’ufficio legislativo e legale, il presidente Schifani ha precisato che, “in esito agli approfondimenti”, l’amministrazione regionale dovrà necessariamente valutare, tra le azioni da intraprendere, anche quelli in autotutela, totale o parziale, compresi gli atti cautelari, anche di sospensione, nell’ipotesi in cui si riscontrino responsabilità di qualsiasi tipo che possano causare danno, anche solo potenzialmente e anche solo d’immagine, alla Regione Siciliana.

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