Corriere di Ragusa Cronaca

Chi ha ucciso Giuseppe Barone ha tolto la vita pure al suo pappagallino

ISPICA – Il pappagallino in gabbia stritolato a morte senza pietà testimonia una rabbia fuori dal comune nel giallo di Santi Stefano sulla morte del pensionato ispicese di 79 anni Giuseppe Barone, ex assicuratore, trovato sul letto di casa sua con evidenti segni di violenza al volto e alla mano destra. Chi ha ucciso l’inerme pensionato, che, stando ai familiari e a quanti lo conoscevano, non aveva nessun nemico, non ha esitato a togliere la vita anche al pappagallino che la vittima accudiva nella sua gabbietta. Perché un gesto così atroce che si somma al delitto del pensionato in apparenza senza movente? Su questo e su altri aspetti stanno lavorando i carabinieri, che stanno ascoltando parenti e amici della vittima. L’uomo viveva nella casa isolata nelle campagne di Ispica con la madre, che però da qualche tempo è ricoverata in ospedale. Al momento del delitto, quindi, Barone era solo in casa, dove si era ritirato dopo la separazione dalla moglie, da cui ha avuto 3 figli.

E’ quindi indirizzata verso la pista dell’omicidio il giallo di Santo Stefano che ha sconvolto la sonnolenta cittadina di Ispica, dove da almeno un trentennio non si assisteva ad eventi del genere. La morte violenta del 79enne ha scosso un po’ tutti. La procura di Ragusa non esclude nessuna pista, propendendo però, come accennato, per l’omicidio, magari d’impeto. E’ probabile difatti che la vittima abbia sorpreso un ladro in casa sua in piena notte, dando luogo ad una colluttazione in cui il 79enne ha avuto la peggio. I segni di violenza al volto e sul dorso della mano destra lasciano propendere per questa ipotesi, magari in un tentativo vano di difesa dall’aggressore, o dagli aggressori.

A ritrovare il corpo esanime sul letto era stata la figlia, che aveva cercato senza successo al telefono la vittima. Un particolare attenzionato dagli inquirenti è dato dal fatto che l’assassino, oltre ad ammazzare senza pietà anche il pappagallino, abbia messo tutta la casa a soqquadro, spaccando suppellettili e oggetti d’arredo, rovesciando cassetti e fracassando il televisore. Non è chiaro se l’aggressore misterioso abbia agito così alla ricerca di qualcosa in particolare, o viceversa come gesto di rabbia per non aver trovato nulla di valore. La vittima e il suo assassino in teoria non dovrebbero essere conoscenti, dal momento che quest’ultimo non è stato lasciato entrare in casa spontaneamente dalla vittima che invece, come accennato, è probabile che lo abbia sorpreso nell’abitazione, ora sotto sequestro.

Una tesi avvalorata dagli inequivocabili segni di scasso accertati sulla porta d’ingresso dai carabinieri, che stanno portando avanti le indagini, che si annunciano piuttosto complesse. Proprio alla luce di questa possibilità sono subito intervenuti i colleghi del Ris, per raccogliere quante più tracce possibili e potenzialmente utili a risalire all’identità dell’assassino. Intanto è stata eseguito a Catania l’autopsia per accertare l’esatta causa della morte di Giuseppe Barone e se sia stata provocata da un’arma impropria o a mani nude. L’esame autoptico è stato effettuato dal medico legale Giuseppe Ragazzi e gli esiti ufficiali dovrebbero essere resi noti entro una sessantina di giorni. Intanto le indagini per far luce su questo violento e oscuro episodio proseguono senza sosta.

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