Corriere di Ragusa Attualità

Modica ostaggio del traffico impazzito per un cantiere

MODICA – Il dopo Santo Stefano ha portato una sgraditissima novità agli esasperati automobilisti modicani: lunghissime code in entrata e in uscita dalla città e lungo le direttrici principali di corso Umberto, via Nazionale, polo commerciale a svincolo per il ponte Guerrieri. Traffico impazzito, ore di incolonnamento e marcia a passo d’uomo per chi viaggia in auto, con i mezzi da lavoro e persino in scooter: praticamente non si circola più. Un disagio fastidioso e dannoso per chi è costretto a rimandare appuntamenti, spesso importanti, anche per visite mediche o altro. Chi è fortunato e riesce a rispettare gli impegni lo fa con eccessivo ritardo e con un esaurimento nervoso. Peggio ancora va per chi è sulla strada per lavoro: dai camionisti per la presa in carico o la consegna delle merci, passando per i corrieri o anche per i mezzi di soccorso, spesso pure loro imbottigliati nel traffico intasato nonostante le sirene spiegate. Stress su stress che logora anche il più calmo degli esseri umani.

Il motivo di tanto caos? L’autorizzazione alla ripresa dei lavori del cantiere edile per la realizzazione della rotatoria sulla ex statale 115 all’ingresso con contrada Caitina e lungo lo svincolo per il ponte Guerrieri. Questa zona, interessata dal cantiere vero e proprio, è quella messa peggio (vedere foto in alto), con ripercussioni tangibili praticamente in tutta la città. Chilometri di code di veicoli immobili: serve almeno un’ora per l’attraversamento del ponte al fine di raggiungere l’altra parte della città, quando in periodi normali bastano 5 minuti a velocità di crociera. L’autorizzazione alla ripresa dei lavori, dopo settimane di stop per vari motivi, è arrivata dall’ufficio manutenzioni del comune di Modica, che ha scelto questi giorni di festa per riaprire il cantiere, approfittando della chiusura delle scuole, che, secondo tale tesi, avrebbe ulteriormente aggravato la già di per sé critica situazione, comunque fuori controllo. Anche se difatti non ci sono i genitori che devono portare a scuola i figli a scuola e riprenderli all’uscita, il caos veicolare è in ogni caso da incubo, come ben sanno gli automobilisti bloccati nel girone dantesco tra imprecazioni e nervosismo.

Non sarebbe peraltro possibile effettuare i lavori di notte perché, a parte l’aggravio dei costi, l’asfalto non aderirebbe perfettamente alla sede stradale a causa dell’escussione termica che si registra tra il giorno e le fasi notturne, con almeno 13 gradi in meno. In pratica si pagherebbe di più per lavori che riuscirebbero molto male. Ne fanno però le spese gli automobilisti, specie le persone che magari sono tornate da fuori sede per trascorrere le festività in famiglia, irreparabilmente guastate da ore e ore di code in auto. La polizia locale è impotente dinanzi a questa situazione: l’unica operazione fattiva è stata l’eliminazione dei semafori, che avevano peggiorato la situazione per colpa dei soliti “geniacci” che invece di fermarsi col rosso, pigiavano sull’acceleratore, creando un ingorgo nell’ingorgo. Che altro aggiungere? Bisogna armarsi di santa pazienza o, se si è fortunati, evitare il meno possibile di uscire in auto, a tutela della propria salute psicofisica. In realtà anche la chiusura del cantiere aiuterebbe in questi giorni di festa, ma noi possiamo solo limitarci a suggerire la gradita eventualità.

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