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“La storia di Frigintini sia divulgata e diventi patrimonio di tutti”: un partecipato convegno sul territorio e su chi lo rese grande

“Che la storia della vasta e popolosa frazione rurale di Frigintini sia divulgata e diventi patrimonio di tutti, consultabile nei libri e in una emeroteca da istituire a Modica”: è l’intento scaturito dal convegno celebrativo del territorio e di chi lo rese grande, e soprattutto modicano, tenutosi sabato pomeriggio proprio nel cuore di Frigintini, su iniziativa della nuova Pro Loco di Modica, alla presenza di un nutrito pubblico. Un convegno che ha ripercorso in poche ore i fatti accaduti dal 1946 al 1952, con tutto quello che ne è scaturito in termini di sviluppo economico e sociale nella frazione di Frigintini fino ai nostri giorni.

Relatori dell’evento il professore Francesco Rando, figlio del sindacalista Giovanni Rando, il cui ruolo nella vicenda dell’annessione di Frigintini da Noto a Modica fu fondamentale, con “Il distacco dei territori di Barco, Frigintini, Montesano e San Giacomo da Noto a Modica e a Ragusa, le date, i protagonisti, le conseguenze, la realtà attuale e le prospettive future”, e il dottore Carmelo Modica con “Frigintini: nascita e consolidamento di una realtà”. Gli atti del convegno e tutto il materiale reperito negli archivi della Regione Siciliana e del Comune di Modica saranno inseriti in un volume che sarà pubblicato nei primi mesi del 2023 e distribuito nelle biblioteche scolastiche, comunali e private o di chi ne farà richiesta, a beneficio delle future generazioni affinché, come accennato in apertura di articolo, la storia della frazione rurale diventi patrimonio di tutti e si tramandi di generazione in generazione, come accaduto finora.

I lavori sono stati coordinati dal professore Giuseppe Macauda, che ha introdotto l’intervento dell’onorevole Ignazio Abbate, che a Frigintini ci abita da sempre con la famiglia. Lo stesso Abbate ja evidenziato l’importanza di Frigintini e il senso di appartenenza e di orgoglio che da sempre ne caratterizza i residenti, di generazione in generazione. Un territorio che si è sempre sostentato grazie all’agricoltura, divenendo cuore pulsante dell’economia modicana e non solo. Un pensiero condiviso dal presidente della Pro Loco Modica, l’architetto Saro Guarrella.

Non tutti sapevano che Frigintini non ha sempre fatto parte del territorio di Modica: 70 anni fa, il 17 maggio del 1952, con Decreto Esecutivo a firma dell’allora presidente della Regione Siciliana, la vasta Frazione di Frigintini, l’ex feudo di “Furgentini” un tempo facente parte della Contea di Modica, ma dal XIV secolo, con l’assegnazione della Signoria ai Landolina, fu inglobato nel territorio di Noto. Il feudo nei secoli successivi aveva subito, a causa di vendite e di concessioni in enfiteusi da parte dei vari feudatari, diversi frazionamenti; tali fondi, affrancati successivamente, in virtù di disposizioni di legge, erano diventati proprietà di piccoli coltivatori modicani per il 95% e ragusani per il 5%, nessun netino.

Con la scissione dalla provincia di Siracusa nel 1926, il territorio dell’allora Circondario di Modica fu elevato a provincia con capoluogo Ragusa. La vasta contrada di Frigintini contava su una estensione di circa 9.000 ettari, con una forte economia che si basava (e si basa ancora oggi) principalmente sull’agricoltura e sulla zootecnia, centro pulsante di un pezzo importante e nevralgico dell’economia del comprensorio. Fu così che nacque l’idea di chiedere ed ottenere una frazione autonoma distaccata dal territorio di Noto o quantomeno il passaggio amministrativo al Comune di Modica. Nel 1946 furono raccolte 2.800 firme per la petizione. Fautori di questa iniziativa furono il sindacalista Giovanni Rando, in qualità di segretario dei coltivatori diretti della sezione aperta espressamente a Frigintini, e i 4 notai che le certificarono: Occhipinti, Cascino, Ottaviano e Denaro Papa.

Il comune di Noto si oppose con ogni mezzo a tale richiesta, vietando persino agli agricoltori di trebbiare previa autorizzazione comunale creando un grave danno economico agli agricoltori, ed arrivando a denunciare Rando per istigazione alla disobbedienza civile, che come sindacalista aveva presentato ricorso a tale ordinanza; seguì il suo arresto e la detenzione di un mese nel carcere di Modica e due processi dai quali ne uscì indenne e successivamente ebbe la nomina di Cavaliere della Repubblica al Merito.

A sostenere la causa degli residenti a Frigintini furono anche il sindaco di Modica Gaspare Basile, l’assessore ai lavori pubblici avv. Emanuele Sulsenti e l’onorevole Fedele Romano, deputato regionale. L’iter iniziato nel 1950 con la presentazione del disegno di legge all’Assemblea Siciliana si concluse nel 1952 con l’annessione dei 8996.16.70 ettari della vasta frazione di Frigintini alla provincia di Ragusa di cui ettari 7799.57.52 al Comune di Modica e ettari 1196.59.18 al Comune di Ragusa.

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