Ris di nuovo in casa del cuoco Peppe Lucifora alla ricerca di nuove prove. Chi ha commesso il delitto?

Corriere di Ragusa Cronaca

Ris di nuovo in casa del cuoco Peppe Lucifora alla ricerca di nuove prove. Chi ha commesso il delitto?

MODICA – I Ris sono tornati lunedì mattina, a distanza di parecchi mesi, sul luogo del delitto, ovvero la casa al quartiere Dente del cuoco modicano Peppe Lucifora, strangolato a morte, forse addirittura con una mano sola, senza che la vittima potesse opporre resistenza. I Ris hanno cercato nuove prove nella camera da letto, dove fu trovato il corpo senza vita del cuoco, con la stanza chiusa a chiave, e nel bagno. Si cercano ovviamente nuove tracce biologiche ad esempio nel sifone, o nel lavandino, ma anche sulle maniglie delle porte (in particolare quella della camera da letto) e sugli oggetti che sono stati trovati sul letto. Molte tracce dattiloscopiche erano state già evidenziate in precedenza, ma tuttavia non erano prelevate, cosa invece che è avvenuta solo adesso. Già in precedenza erano state trovate impronte digitali diverse appartenenti ad almeno una ventina di persone, tra cui quelle dell’unico indagato Davide Corallo, all’epoca dei fatti carabiniere, il quale era stato assolto a marzo 2022 con formula piena dopo avere trascorso 2 anni in carcere. Corallo, pur non avendo mai negato la frequentazione in casa di Lucifora, si è sempre proclamato innocente. Alla sentenza assolutoria si erano appellate sia la procura di Ragusa, sia la parte civile, ovvero i familiari di Lucifora. L’omicidio fu commesso il 10 novembre 2019 nella casa di Lucifora, in Largo XI Febbraio.

A distanza di oltre 3 anni dal delitto, quindi, i Ris sono quindi tornati sulla scena del crimine per raccogliere nuovi elementi, avendo a disposizione 2 mesi di tempo per il deposito della perizia che punta a fare luce sul delitto del 57enne. Nell’abitazione di Lucifora, in cui non ha mai più messo pied nessuno in quanto sigillata, hanno fatto nuovamente accesso i Ris dei carabinieri di Roma, con il maggiore Cesare Rapone, nominato dalla Corte d’Assise di Appello di Catania, i consulenti della difesa, il medico legale Maurizio Saliva e il biologo ed ex comandante dei Ris di Parma, generale in congedo Luciano Garofano, e i Ris di Messina consulenti della procura di Ragusa, con il tenente colonnello Carlo Romano e il maresciallo Doriana Mangiaracina.

Dal momento che il processo è ripartito da zero, davanti alla Corte d’Assise sfileranno quindi tutti i periti e consulenti ascoltati in primo grado, oltre a 12 testi non sentiti in primo grado. L’autopsia accertò che Lucifora venne tramortito da uno o più colpi al volto, e, come accennato, morì soffocato per strangolamento nella morsa di una mano (la destra) che sfondò la trachea. Sono state dunque fissate le date delle prossime udienze in Corte d’Assise per la ripresa del processo, ovvero il 6 e 20 febbraio, quando saranno depositati gli atti relativi a quest’ultimo accesso.

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