Un colpaccio di marketing per promuovere una serie televisiva che sta funzionando alla grande, a giudicare dallo “scaramazzo” (per dirla alla Camilleri) sollevato dalla provocatoria scena del crollo del ponte di Messina per mano della criminalità organizzata. Il ponte sullo Stretto di Messina quindi spezzato in 2, come accaduto nella realtà per altre cause con il ponte Morandi di Genova. Tutto questo ha suscitato diverse polemiche, a partire dalla reazione del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, che sulla realizzazione del ponte sullo Stretto di punta e ci crede. Salvini va all’attacco di “The Bad Guy” (Il cattivo ragazzo), la serie tv di Amazon, di produzione italiana, che inscena il crollo del ponte sullo Stretto di Messina, parlando di “Ennesimo stereotipo di pessimo gusto sull’Italia e sul popolo siciliano: dopo la sua realizzazione, il Ponte sullo Stretto crolla perché la costruzione era stata affidata ad aziende legate ai clan mafiosi”, scrive Salvini su Twitter.
“Non possiamo più accogliere in silenzio insulti e offese al nostro Paese. L’Italia da sempre crea capolavori ingegneristici dentro e fuori dai confini: il Ponte sarà l’ennesimo esempio di genialità italiana nel mondo. Volere è potere”, conclude il ministro. E Allora lunga vita al ponte sullo Stretto, semmai vedrà la luce.
