Corriere di Ragusa Attualità

Quando Frigintini fu annessa a Modica da Noto. Convegno celebrativo

La vasta e popolosa frazione rurale di Frigintini non ha sempre fatto parte del territorio di Modica: esattamente 70 anni fa, il 17 maggio del 1952, con Decreto Esecutivo a firma dell’allora presidente della Regione Siciliana, la vasta Frazione di Frigintini, l’ex feudo di “Furgentini” un tempo facente parte della Contea di Modica ma dal XIV secolo, con l’assegnazione della Signoria ai Landolina, fu inglobato nel territorio di Noto. Il feudo nei secoli successivi aveva subito, a causa di vendite e di concessioni in enfiteusi da parte dei vari feudatari, diversi frazionamenti; tali fondi, affrancati successivamente, in virtù di disposizioni di legge, erano diventati proprietà di piccoli coltivatori modicani per il 95% e ragusani per il 5%, nessun netino.

Un convegno che ripercorre la travagliata storia è stato organizzato per sabato 17 dicembre alle 17.30 al centro sociale di via Gianforma a Frigintini. Un evento organizzato dalla Pro Loco Modica Aps, con il patrocinio dell’Ars e del comune di Modica, che vuole ripercorrere i fatti accaduti dal 1946 al 1952 con tutto quello che ne è scaturito in termini di sviluppo economico e sociale nella frazione di Frigintini fino ai nostri giorni. Relatori dell’evento il professore Francesco Rando, figlio del sindacalista Giovanni Rando, il cui ruolo nella vicenda dell’annessione di Friginitni a Modica fu fondamentale, con “Il distacco dei territori di Barco, Frigintini, Montesano e San Giacomo da Noto a Modica e a Ragusa, le date, i protagonisti, le conseguenze, la realtà attuale e le prospettive future”, e il dottore Carmelo Modica con “Frigintini: nascita e consolidamento di una realtà”. Gli atti del convegno e tutto il materiale reperito negli archivi della Regione Siciliana e del Comune di Modica verranno inseriti in un volume che sarà pubblicato nei primi mesi del 2023 e distribuito nelle biblioteche scolastiche, comunali e perivate o di chi ne farà richiesta a beneficio delle future generazioni.

Con la scissione dalla provincia di Siracusa nel 1926, il territorio dell’allora Circondario di Modica fu elevato a provincia con capoluogo Ragusa, una scelta iniqua, ingiusta e antistorica con grave disappunto dei Modicani che si videro privati dal governo fascista di una prerogativa che durava da secoli, ignorando che Modica, “Urbs Populosa” motto antico della città, era stata sempre e lo era allora la quarta città della Sicilia per numero di abitanti dopo Palermo. Messina e Catania, da diversi secoli capitale della grande e potente omonima contea e all’epoca capoluogo di circondario, dotata di tutte le infrastrutture necessarie a un capoluogo di provincia, solo per fare un esempio era sede di tribunale civile e penale e corte d’assise (circolo straordinario), aveva due ospedali, tutte le scuole di ogni ordine e grado superiori etc. Frigintini rimase però annesso a Noto. Nei primi anni della fine della seconda guerra mondiale una grave crisi economica attanagliava l’Italia.

Nella vasta contrada di Frigintini, estesa assieme ad altre piccole frazioni circa 9.000 ettari, zona montana dei monti Iblei con una forte economia che si basava e si basa principalmente sull’agricoltura e sulla zootecnia, centro pulsante di un pezzo importante e nevralgico dell’economia del comprensorio, alle difficoltà economiche dei residenti si sommavano anche i disagi perché costretti ad andare alle lontanissime Noto e Siracusa per sbrigare gli adempimenti burocratici, con gravi perdite di tempo, a volte di giornate lavorative, tenuto conto anche del vetusto e disastrato sistema viario di allora.

Fu così che nacque l’idea di chiedere ed ottenere una Frazione autonoma distaccata dal territorio di Noto o quantomeno il passaggio amministrativo al Comune di Modica. Nel 1946 furono raccolte 2.800 firme per la petizione. Fautori di questa iniziativa furono il sindacalista Giovanni Rando, in qualità di segretario dei coltivatori diretti della sezione aperta espressamente a Frigintini, e i 4 notai che le certificarono: Occhipinti, Cascino, Ottaviano e Denaro Papa. Il comune di Noto si oppose con ogni mezzo a tale richiesta, vietando persino agli agricoltori di trebbiare previa autorizzazione comunale creando un grave danno economico agli agricoltori, ed arrivando a denunciare Rando per istigazione alla disobbedienza civile, che come sindacalista aveva presentato ricorso a tale ordinanza; seguì il suo arresto e la detenzione di un mese nel carcere di Modica e due processi dai quali ne uscì indenne e successivamente ebbe la nomina di Cavaliere della Repubblica al Merito.

A sostenere la causa degli residenti a Frigintini furono anche il sindaco di Modica Gaspare Basile, l’assessore ai lavori pubblici avv. Emanuele Sulsenti e l’onorevole Fedele Romano, deputato regionale. L’iter iniziato nel 1950 con la presentazione del disegno di legge all’Assemblea Siciliana si concluse nel 1952 con l’annessione dei 8996.16.70 ettari della vasta frazione di Frigintini alla provincia di Ragusa di cui ettari 7799.57.52 al Comune di Modica e ettari 1196.59.18 al Comune di Ragusa, ancora una volta un ennesimo regalo non meritato. La storia di Frigintini ex Noto, nel 70° anniversario dell’annessione al Comune di Modica (1952- 2022) sarà dunque ripercorsa nell’ambito del convegno con un focus sul ruolo determinante rivestito con tenacia dal sindacalista Giovanni Rando. I lavori saranno coordinati dal professore Giuseppe Macauda e interverranno tra gli altri l’onorevole Ignazio Abbate, che a Frigintini ci vive da anni con la famiglia, e il presidente della Pro Loco Modica architetto Saro Guarrella. Un’occasione per riscoprire una delle vicende più travagliate e meno note della storia modicana.

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