Corriere di Ragusa Cultura

La Galleria Sacca inaugura a Modica con opere di Silvia Argiolas e Giovanni Robustelli

Siamo immersi in una società incentrata sull’apparenza, in cui tutto viene edulcorato per risultare più bello, desiderabile e invidiabile. Ma siamo sicuri che in realtà sia tutto così idilliaco? Che dietro questo apparente stato di benessere e beatitudine, in verità, non si possa celare altro? Problemi, insoddisfazione, più semplicemente storie, alleviati da un’apparenza confortante che aiuti a mitigare gli scossoni che la vita ci riserva. A poco più di 3 anni dalla prima apertura a Pozzallo, la galleria d’arte contemporanea Sacca chiude quella prima sede e ne apre una nuova a Modica, in via Fosso Tantillo, presentando una bipersonale di Silvia Argiolas (1977) e Giovanni Robustelli (1980). La prima è un’artista di origini sarde ma milanese d’adozione, mentre il secondo è siciliano, figlio di questo lembo di sudest. Con questa mostra la galleria continua la promozione di artisti legati al territorio in cui ha sede e allo stesso tempo amplia gli orizzonti proponendo un dialogo con un’artista non siciliana dal background nazionale e internazionale. I lavori dei due artisti, entrambi presenti per il vernissage, sono spesso accomunati da ricchezza e varietà di colori, con raffigurazioni tuttavia molto differenti per tecniche e tematiche trattate. Argiolas, con una pittura cruda e sinuosa, dipinge un mondo popolato da donne attraenti e voluttuose. Una condizione esistenziale, specchio del nostro tempo, che potrebbe sembrare desiderabile, ma che in realtà non possiamo sapere. Al di sotto, infatti, potrebbero celarsi debolezze, frustrazioni. Invece, vediamo donne ritratte come fantocci erotici, figlie di una concezione maschilista della società. In Robustelli, invece, il mito e la favola sono delle presenze forti, spesso evidenti, talvolta latenti. Nel caso di questa mostra, pur nella diversità delle tecniche adoperate e dei soggetti raffigurati, è possibile ravvisare una condizione di quiete, nonché delle scene ammalianti, ma non necessariamente rassicuranti. Donne come veneri ammirate per la loro avvenenza, altre poste dinnanzi alla caducità della loro bellezza. Uomini eroi che si battono per amore o che si ergono a paladini dei propri ideali. Alla ricerca di un proprio stato di beatitudine, a volte autentico, altre volte solo apparente. Sia nell’uno che nell’altro caso, i due artisti presentano lavori che, per mezzo di colori vividi e sgargianti, attraggono a primo acchito l’occhio dello spettatore, lo richiamano a scrutare meglio la scena, provando a creare un cortocircuito fra la prima impressione e ciò che effettivamente può nascondersi dietro questo “apparente stato di beatitudine”. La mostra potrà essere visitata fino al 28 gennaio 2023. Tutti i giorni, dal 9 al 24 dicembre, dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20. Successivamente verranno comunicati i normali orari di apertura, quindi si consiglia di consultare il sito web della galleria.

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