Quello di novembre è un mese “inumano” sotto il profilo degli adempimenti dell’implacabile Fisco: ben 164 scadenze e fiumi di cartelle da pagare in maniera tassativa. E’ la situazione impossibile che si è venuta a creare dopo 2 anni di notifiche bloccate dall’emergenza covid. Insomma, il Fisco “vecchia maniera” resta fuori dal mondo, come se vivesse in una dimensione parallela che non si cura delle difficoltà quotidiane patite dai contribuenti, ma anche da professionisti e imprese, pure loro risucchiati nel vortice dei pagamenti in scadenza. Il presidente dei commercialisti di Palermo Nicolò La Barbera lancia l’allarme, non condividendo e anzi condannando questa situazione venutasi a creare e che mette un po’ tutti in difficoltà. Una denuncia di fatto esternata a nome di tutta la categoria, sotto pressione per ovvi motivi a causa di un sistema vecchio stampo di cui non se ne può proprio più, in quanto vecchio di decenni e che non tiene assolutamente conto della crisi e delle mutate esigenze della collettività. Servirà a cambiare, almeno in parte, la situazione? Chissà.
