Corriere di Ragusa Cronaca

A un ventennio dalla scomparsa di una donna la condanna per il genero

E’ stata inflitta dalla terza sezione della corte d’assise d’appello di Catania la condanna a 16 anni di carcere a carico del 59enne Giuseppe Maurici a distanza di quasi un ventennio dalla scomparsa della 79enne Maria Di Martino, suocera dell’imputato a carico del quale i giudici hanno altresì riqualificato il reato in omicidio volontario aggravato dall’originario omicidio preterintenzionale. Il fatto di cronaca è rimasto sempre avvolto da una coltre di mistero. La donna di cui si persero improvvisamente le tracce non si sarebbe mai potuta allontanare volontariamente, e soprattutto autonomamente, dal momento che aveva forti difficoltà a camminare da sola, e si aiutava con un bastone, oltre ad essere sorretta da qualcuno. La donna scomparse nel nulla il 22 febbraio del 2005 da via Belle, a Ragusa. Le ricerche vennero avviate immediatamente, ma la donna non fu mai ritrovata. Si scoprì in seguito che l’imputato prelevò dal libretto dell’anziana 46.000 euro in contanti il giorno precedente alla scomparsa. Un amico del 59enne lo informò della presenza di cimici per le intercettazioni nella propria auto. La suprema corte aveva annullato la sentenza di condanna a 16 anni, rimandando gli atti ad altra sezione della corte d’appello di Catania. Ora il pronunciamento della sentenza che conferma la condanna a 16 anni, con la riqualificazione del reato da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario aggravato dal fatto che si trattava di una parente acquisita.

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