Corriere di Ragusa Economia

Ponte sullo Stretto, alta velocità e raddoppio della Ragusa Catania “All in”

Da qui ai prossimi 5 o 6 anni al massimo la Sicilia potrebbe fare un grossissimo passo in avanti in termini di infrastrutture viarie, modernizzandosi non poco, se alle parole di questi giorni seguiranno i fatti nel prossimo quinquennio. Si parla difatti con insistenza della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina entro il 2028, assieme all’alta velocità, dopo l’inserimento nella Manovra. Sul fronte squisitamente ibleo, la chimera del raddoppio della Ragusa Catania che ha “affascinato” almeno 4 generazioni diventerà reale entro il 2026. Quasi da non crederci. Ed infatti gli scettici sono in netta maggioranza. Eppure l’obiettivo del nuovo governo nazionale è quello di trasformare il Sud, da sempre Cenerentola delle infrastrutture e dei collegamenti viari, in una sorta di hub strategico e logistico tra Mediterraneo ed Europa del Nord. Troppo bello per essere vero. Del “Pacchetto sviluppo” per dare un impulso economico radicale al Sud farebbero parte anche la Salerno Reggio Calabria, la Palermo Catania Messina e, per l’appunto, la “nostra” Ragusa Catania con il tanto agognato raddoppio di carreggiata, finora tanto sbandierato ma mai realizzato. Questo sistema infrastrutturale dovrebbe costituire la principale dorsale italiana, dalla Sicilia al Brennero. Sullo sfondo, come accennato, l’attivazione dell’alta velocità in ambito ferroviario, settore in cui il territorio ibleo sta messo peggio del Burundi. In termini pratici, il Ponte sullo Stretto sarà realizzato a campata unica, rispetto all’altro progetto delle 3 campate, molto più complicato e meno vantaggioso, nonché dannoso per i fondali marini e per il traffico marittimo, complice un’altezza più limitata. La campata unica permetterebbe il passaggio delle mega navi container senza difficoltà alcuna, grazie alla “luce” di 76 metri, superando addirittura il ponte del Canale di Suez, che non supera i 70 metri. Nel frattempo proseguono serrati gli incontri ed i confronti con Rfi e Anas, che dovranno a loro volta decidere se gestire il tutto in maniera diretta o tramite società collegate. E proprio l’Anas ha avviato di recente le procedure per l’ammissibilità delle imprese che hanno partecipato alla gara d’appalto per i 4 lotti funzionali dell’autostrada Ragusa Catania. Figurano anche imprese molto importanti. Si tratta di 7 imprese per il primo lotto, 6 per il secondo e 5 per il terzo e quarto lotto. L’Anas dovrebbe procedere all’assegnazione dei lotti entro l’anno, quando scatterà l’aggiudicazione vera e propria con una impresa per ciascun lotto. Chi vincerà in un lotto non potrà aggiudicarsi un altro lotto. Dal 2023 dunque l’apertura dei cantieri e, come da cronoprogramma, in 4 anni l’autostrada dovrebbe vedere la luce.

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