Corriere di Ragusa Sicilia

Divieti di balneazione in Sicilia: ecco cosa sta succedendo

Hanno fatto scalpore alcuni divieti di balneazioni apparsi negli ultimi tempi. Su tutti clamoroso è stato il divieto poco prima di ferragosto in un tratto di costa che tutto il mondo da secoli ci invidia, quello di Taormina. Ma qual è la causa di quanto sta succedendo? “In generale, specialmente negli ultimi casi, è la cattiva opera dell’uomo che rende i tratti di costa non balneabili. Ne abbiamo prova grazie ai rilevamenti: infatti, non è raro che vengano trovati batteri e agenti patogeni riconducibili all’uomo” spiega la biologa e prima ricercatrice del Cnr, Angela Cuttitta. A Lampedusa, ad esempio, a causare il divieto di balneazione quest’anno è stato il superamento dei valori limite dei parametri biologici relativi agli Enterococchi intestinali. Si è notato un clima sempre più torrido che rende le acque ferme. Si depositano, così, fango, argilla e tutto ciò che durante l’anno le piogge portano con sé, tra cui anche spazzatura. A fare chiarezza Silvano Riggio, professore e ricercatore di Scienze della terra e del mare all’Università di Palermo che spiega come “Tutto quello che proviene dall’entroterra antropizzato va in decomposizione. Durante la stagione estiva la decomposizione si ferma a metà, rimandando in uno stato di fermentazione. Si chiama decomposizione anaerobica, cioè in assenza di ossigeno. Qui succede il “patatrac”: ciò che viene rilasciato sono, tra le varie, amminoacidi e proteine, tossiche per l’uomo e per tutti gli altri gli organismi. Questi, quindi, diventano patogeni e possono causare malattie” A peggiorare la situazione contribuisce anche il cambiamento climatico: “L’aumento sconsiderato delle temperature – continua l’esperto – e i quattro mesi di totale assenza di piogge derivano dalla presenza, ormai permanente, dell’anticiclone africano. Per intenderci, è quello che ha creato il deserto del Sahara, il deserto più arido del mondo”. A questo, bisogna aggiungere gli scarichi che finiscono in mare: «I liquami si decompongono senza ossigeno (anaerobica), da questi vengono fuori organismi come lo streptococco, capaci di produrre tossine. O lo Escherichia coli, che vive nell’intestino umano e se presente in grandi quantità può provocare diarrea e febbre. Altro agente patogeno è la Ostreopsis ovata: chiamata così perché ricorda un’ostrica, è un’alga unicellulare che prolifera nelle acque calde, provocando infiammazioni, febbre mal di testa e contagia per inalazione nelle giornate di bel tempo. «Non aspettiamoci nulla di buono».

Condividi questo