Al via la fase istruttoria del processo sull’omicidio del cuoco Lucifora

Corriere di Ragusa Cronaca

Al via la fase istruttoria del processo sull’omicidio del cuoco Lucifora

Ha preso il via lunedì scorso la fase istruttoria in Corte d’Assise d’Appello a Catania nel processo sull’omicidio del cuoco modicano Peppe Lucifora, verificatosi il 10 novembre 2019. Unico imputato Davide Corallo, che si è sempre professato innocente e che era già stato assolto in primo grado per non aver commesso il fatto. I giudici hanno sentito il medico legale e i vertici dei carabinieri che condussero le indagini. Nella prossima udienza saranno ascoltati altri teste. Erano state accolte tutte le richieste della procura generale e della parte civile.

I Ris erano tornati lo scorso dicembre sul luogo del delitto, ovvero la casa al quartiere Dente del cuoco modicano, strangolato a morte, forse addirittura con una mano sola, senza che la vittima potesse opporre resistenza. I Ris avevano cercato nuove prove nella camera da letto, dove fu trovato il corpo senza vita del cuoco, con la stanza chiusa a chiave, e nel bagno. Si cercavano ovviamente nuove tracce biologiche ad esempio nel sifone, o nel lavandino, ma anche sulle maniglie delle porte (in particolare quella della camera da letto) e sugli oggetti che sono stati trovati sul letto. Molte tracce dattiloscopiche erano state già evidenziate in precedenza, ma tuttavia non erano prelevate, cosa invece che è avvenuta solo adesso.

Già in precedenza erano state trovate impronte digitali diverse appartenenti ad almeno una ventina di persone, tra cui quelle dell’unico indagato Davide Corallo, all’epoca dei fatti carabiniere, il quale era stato assolto a marzo 2022 con formula piena dopo avere trascorso 2 anni in carcere. Corallo, pur non avendo mai negato la frequentazione in casa di Lucifora, come accennato si è sempre proclamato innocente. Alla sentenza assolutoria si erano appellate sia la procura di Ragusa, sia la parte civile, ovvero i familiari di Lucifora. L’autopsia accertò che Lucifora venne tramortito da uno o più colpi al volto, e, come accennato, morì soffocato per strangolamento nella morsa di una mano (la destra) che sfondò la trachea.

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