RAGUSA – Si reca all’Agenzia delle Entrate per pagare una cartella esattoriale, ma l’impiegato non glielo consente perché aveva prenotato l’appuntamento solo per ricevere informazioni e non per effettuare pagamenti. E’ quanto accaduto ad un contribuente, come raccontato dall’interessato in una lettera firmata giunta in redazione. “Arriva finalmente il giorno dell’appuntamento preso giorni addietro per chiedere delle informazioni nella sede di Ragusa dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione – scrive il cittadino – vengo ricevuto allo sportello e mi viene riferito che faccio ancora in tempo a pagare una cartella esattoriale. Chiedo quindi di poterla pagare ma a questo punto il solerte dipendente mi dice “No, non può pagare perché ha preso la prenotazione per informazioni e non per pagamenti”.
Rispondo “Sì ma ormai sono qua, per fare un pagamento ci vogliono 30 secondi”. Ma ancora il solerte dipendente é stato inflessibile “É impossibile, deve prendere un nuovo appuntamento”. Facendo un enorme sforzo per mantenere la calma sono uscito dall’ufficio, tramite l’applicazione ho preso un altro appuntamento e sono rientrato per effettuare infine il pagamento, questa volta con un altro dipendente. E per fortuna che c’era la disponibilità di un altro orario libero per appuntamento dopo un’ora, se così non fosse stato dovevo rifare altri 60 km il giorno successivo (o chissà quando), e prendere un altro giorno di ferie. Tutto per una cervellotica questione burocratica. Veramente assurdo, paradossale. Mi sono sentito come il protagonista di un romanzo di Kafka o forse, ancora meglio, come gli straordinari comici Roberto Benigni e Massimo Troisi in “Non ci resta che piangere” alle prese con uno zelante doganiere: “Chi siete? Cosa portate? Un fiorino! Sì, ma quanti siete? Cosa portate? Un fiorino!”. Il tutto non per ottenere un vantaggio o un’agevolazione ma per pagare quanto dovuto nel tentativo di fare il dovere di onesto cittadino e contribuente. Grottesco. Per amore di verità – conclude il contribuente – va detto che il secondo impiegato che mi ha ricevuto è stato molto più cortese ed “elastico”.