RAGUSA – “Chiunque nella sua vita avrà sperimentato che il modo di riportare un avvenimento, lasciando pensare a una cosa piuttosto che a un’altra, fa tutta la differenza. In questo, nell’arte del “lasciare intendere”, il consigliere Mauro si è dimostrato campione: tanti gli esposti sbandierati, salvo poi tacere sui risultati degli stessi”: lo dichiara il sindaco di Ragusa Peppe Cassì in merito alla questione sollevata dal consigliere comunale sulla sua presunta incompatibilità alla presidenza Srr Ato. “Questa volta, però – prosegue Cassì – il consigliere è andato oltre. “La verità è finalmente emersa – esulta Mauro nel suo ultimo comunicato – l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha confermato che il sindaco di Ragusa non poteva assumere l’incarico di presidente del Cda della Srr Ato.” A leggere le sue parole verrebbe da pensare che l’Anac si sia pronunciata su Cassì. E invece no. L’Anac si è semplicemente pronunciata su un precedente che, a parere di Mauro, sarebbe applicabile anche alla Srr di Ragusa. Quantomeno un modo di riportare le cose scorretto, ma a cui il consigliere ci ha abituato.
A questo punto, però, visto che il consigliere Mauro conferma di avere ancora una volta a cuore pochi e specifici temi, tutti riguardanti incarichi, e visto che recentemente il direttore generale del Libero Consorzio ha pubblicamente denunciato pressioni proprio su incarichi da assegnare, mi faccio anch’io delle domande. Come mai il consigliere Mauro ha tutto questo interesse verso l’incarico che svolgo in Srr che, ci tengo a precisare, non è retribuito ed è stato conferito a seguito di specifico parere favorevole dell’avvocatura provinciale? Come mai un consigliere di Ragusa è contrario al fatto che proprio il sindaco della sua città segua in prima persona un settore così importante come quello degli impianti di lavorazione dei rifiuti? Mauro non va contro l’interesse della sua stessa città? E come mai l’assemblea dei sindaci, cuore di questa società interamente partecipata dai Comuni del territorio, non ha invece mai sollevato obiezioni sul ruolo del sindaco di Ragusa? Tra l’altro proprio la legge che ha previsto la costituzione delle Srr (legge regionale 9 del 2010, comma 4, art. 6) vuole che “gli organi della Srr siano individuati ed eletti fra i soci”. Presidente e componenti del cda della Srr sono quindi individuati tra i sindaci, o loro delegati, che ne sono i soci, ed infatti tutti i componenti dell’attuale cda sono sindaci in carica. Da tutto ciò si evince – conclude Cassì – che l’unico desiderio di Mauro sia quello di sollevare fumo e gettare fango: a che scopo”?
LA QUESTIONE SOLLEVATA DA MAURO
“La verità è finalmente emersa: la nomina di Peppe Cassì a Presidente del CdA della Srr Ato 7 Ragusa è inconferibile, ex tunc. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha confermato, con la deliberazione n. 34 del 5 febbraio 2025, ciò che denunciamo da oltre un anno: il sindaco di Ragusa non poteva assumere questo incarico. Ora non ci sono più alibi: Cassì deve prenderne atto e rassegnare immediatamente le dimissioni”. A dichiararlo è il consigliere comunale di Ragusa, Gaetano Mauro, che torna a denunciare la gestione della Srr Ato 7, società interamente partecipata dai Comuni del territorio, compreso quello di Ragusa, e quindi soggetta a precise normative in materia di incompatibilità.
“Le leggi si rispettano – ammette Gaetano Mauro – non si può essere contemporaneamente controllore e controllato. Per troppo tempo Cassì ha fatto finta di nulla, agendo come se le regole non valessero per lui. Ora l’Anac ha messo nero su bianco che il suo doppio ruolo era illegittimo sin dall’inizio. Tutti gli atti adottati sotto la sua presidenza potrebbero essere viziati da nullità, e questo apre scenari preoccupanti sulla gestione della società”, conclude Mauro.