In Sicilia solo l’1,2% degli autobus in circolazione è elettrico: prima provincia per bus elettrici è Siracusa, con il 2,4% del totale. La diffusione in Italia è ancora limitata

Corriere di Ragusa Sicilia

In Sicilia solo l’1,2% degli autobus in circolazione è elettrico: prima provincia per bus elettrici è Siracusa, con il 2,4% del totale. La diffusione in Italia è ancora limitata

In Sicilia soltanto l’1,2% degli autobus in circolazione è elettrico. Su un parco circolante composto da 7.591 autobus nel 2023, infatti, solo 88 erano elettrici. La prima provincia per autobus elettrici circolanti in regione è Siracusa (2,4% del totale), seguita da Messina (2,3%), Catania (2,1%), Trapani (1,7%) e Agrigento (0,4%). Questi numeri emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.

La diffusione di autobus elettrici in Italia è ancora limitata, anche se alcune regioni raggiungono quote significative sul totale del parco circolante di autobus. In particolare la Liguria, dove il 5,4% degli autobus in circolazione è elettrico (134 su 2.473). A seguire, tra le regioni con il maggior numero di bus elettrici in circolazione, ci sono il Piemonte (3,4%) e la Lombardia (2,8%). Le quote più basse di autobus elettrici sul totale di autobus in circolazione, dello 0,3%, si rilevano in Campania, Calabria, Marche e Friuli-Venezia Giulia, mentre la Basilicata non supera lo 0,1% e Molise e Valle d’Aosta risultano le uniche regioni italiane prive di autobus elettrici in circolazione.

Il parco circolante italiano di autobus ha un grande bisogno di rinnovamento e apertura alle nuove motorizzazioni: secondo gli ultimi dati Acea disponibili, infatti, l’età media degli autobus in circolazione in Italia è di 14,5 anni, più alta della media europea (12,5 anni). Il processo di rinnovamento del parco circolante richiede tempo e forti investimenti, ma nel lungo periodo offre benefici ambientali e per la sicurezza. Si tratta di vantaggi simili a quelli offerti dagli pneumatici ricostruiti che, ricorda Airp, consentono di risparmiare sulle spese di gestione del mezzo (gli pneumatici ricostruiti, infatti, hanno un costo minore rispetto a quelli nuovi), di rinviare l’esigenza di smaltimento degli pneumatici usati che possono essere ricostruiti, con evidenti effetti positivi per l’ambiente, e di risparmiare oltre il 70% delle materie utilizzate nella produzione di pneumatici nuovi.

Condividi questo