Gli avvocati di Siracusa si mobilitano contro la rinascita del Tribunale di Modica: “Il Parlamento respinga la proposta”

Corriere di Ragusa Attualità

Gli avvocati di Siracusa si mobilitano contro la rinascita del Tribunale di Modica: “Il Parlamento respinga la proposta”

MODICA – Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa ribadisce la più ferma contrarietà alla proposta avanzata in sede regionale della rinascita del Tribunale di Modica ed alla sottrazione al Tribunale di Siracusa dei Comuni di Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo. Si parla “Di un’iniziativa che comporterebbe solo disagi per il territorio aretuseo, chiedendo a tutte le forze istituzionali e associative di fare fronte comune”. “Fino al 1929 e sin dalla cacciata dei Borboni e realizzazione dell’unità d’Italia, come è noto, sia Modica, sia Ragusa facevano parte dell’unica provincia di Siracusa – si legge nella nota del Consiglio dell’Ordine degli avvocati e firmata dal presidente Antonio Randazzo -. Nel 1929 la provincia di Siracusa fu divisa e, per ragioni politiche note a i più, venne creata la nuova Provincia di Ragusa, ancorché sussistesse ab antiquo la maggiore importanza di Modica sede di Tribunale. Si venne così a creare un’irrazionale coesistenza di 2 Tribunali (Modica e Ragusa) a 10 km l’uno dall’altro e che insistevano sullo stesso ambito di territorio di popolazione ed economico. Negli anni ’50 del secolo passato Siracusa ebbe già a subire un tentativo di sottrarre alla competenza del circondario di Siracusa i comuni di Noto, Pachino, etc., spostandoli nell’orbita dei Tribunali Iblei, tentativo contrario ad ogni razionale amministrazione della giustizia, che fu sconfitto dalla pronta e compatta reazione dell’avvocatura siracusana, del ricostituito Coa, e della rappresentanza politica di Siracusa.

Nel 1998 il legislatore decise di sopprimere la figura del Pretore con l’istituzione del giudice unico del Tribunale e nel rito la devoluzione delle impugnazioni tuffe alla Corte d’Appello del Distretto (Catania). Frattanto venne tuttavia costruito, ma già invecchiato e inadeguato all’atto della inaugurazione, il Tribunale a Ragusa epperò veniva altresì edificato ex novo e nel 2004 inaugurato il Tribunale di Modica. Ovviamente gli affari (pochi) trattati da questo non ne avrebbero giustificato l’esigenza”. Si arriva, infine, al 2012 con i decreti legislativi 155 e 156 che prevedevano la soppressione, oltre che di tutte le sezioni distaccate, di 31 tribunali tra cui quello di Modica. Da allora nessun mutamento in ordine alla popolazione, all’economia e alla complessiva domanda di giustizia si è verificato nel senso di richiedere la espropriazione di competenze e ambiti territoriali dal Tribunale di Siracusa, ed anzi come ricorda il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, sia per popolazione, sia per numero di affari che per le condizioni socio economiche è certamente oggi ancora maggiormente prevalente e logica la concentrazione razionalizzatrice delle risorse nel Tribunale di Siracusa, sotto i profili logistico, organizzativo e funzionale da privilegiare.

“I problemi – si legge ancora – sono semmai opposti e derivati dalle endemiche carenze di organico sia nei magistrati addetti al Tribunale di Siracusa, sia del personale giudiziario e amministrativo (aggravati dai frequenti distacchi disposti dalla Corte d’Appello per le proprie esigenze) e richiederebbero un incremento di quello del Tribunale di Siracusa, mentre la presenza della rete autostradale tra il capoluogo e i comuni di Noto, Pachino, Rosolini, e l’allocazione del Tribunale di Siracusa in zona dotata di larghe vie e ben servita anche per il parcheggio e i mezzi di trasporto rende agevole la fruizione e l’accesso alla giustizia sia per l’avvocatura anche da altre province che per l’utenza tutta.” Per questo l’Ordine degli avvocati trova “ingiustificata e ingiustificabile” la pretesa oggetto del deliberato dell’Ars di proporre al Parlamento la a modifica dei decreti del 2012 e la nuova istituzione del Tribunale di Modica (a 10 km dal Tribunale di Ragusa) “senza però -come sarebbe stato logico e ovvio- redistribuire i soli comuni in atto facenti parte del circondario del Tribunale di Ragusa, ma sostanzialmente ed illogicamente invece ridimensionando il circondario del Tribunale di Siracusa con l’amputazione dei Comuni di Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini, da sempre organicamente connessi ed integrati con il tessuto economico e sociale di Siracusa, ed estranei a quelli iblei.”

Inoltre poiché la proposta di istituzione del Tribunale di Modica prevede per essere realizzata la modifica delle piante organiche “nell’ambito delle risorse umane disponibili a legislazione vigente senza, nuovi e maggiori oneri per il bilancio dello Stato” essa comporterebbe necessariamente la sottrazione al Tribunale di Siracusa di magistrati, personale di cancelleria, uffici per il processo e Ufficiali Giudiziari del Circondario di Siracusa da trasferire per il secondo Tribunale nella Provincia di Ragusa pur avendo questa popolazione, dimensioni ed economia inferiore alla Provincia di Siracusa. “Ciò in sostanza determinerebbe – dicono gli avvocati – gravissimi ed irragionevoli danni sia per il funzionamento della giustizia, sia per i cittadini, per l’Avvocatura e per l’economia siracusana senza alcun utile per il bene comune.”

Alla luce di tutto questo il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Siracusa ha deciso di sollecitare la cittadinanza provincia di Siracusa, l’avvocatura aretusea ed i suoi rappresentanti ad ogni livello: forze sociali, deputati regionali, parlamentari della Camera e del Senato della Provincia di Siracusa, sindacati dei lavoratori, degli artigiani, dei commercianti, associazioni imprenditoriali e Associazioni Forensi a mobilitarsi per difendere il tribunale aretuseo da un’ iniziativa definita “perniciosa” per provincia e per la stessa funzionalità della Giustizia, chiedendo che il Parlamento la respinga. “Il Coa – conclude – solleciterà un pubblico incontro cui saranno invitati a partecipare tutti i soggetti sopra indicati per impegnarsi ad opporsi fattivamente ed irremovibilmente alla pretesa di riduzione del circondario di Siracusa”.

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