Corriere di Ragusa Nazionale

Muove milioni, ma serve rivoluzionare le normative

Lo sport, e in particolare il calcio, sta profondamente cambiando negli ultimi anni in Italia. Le regole vengono continuamente riviste per facilitare chi scende in campo ed offrire maggior spettacolo a chi guarda da fuori, ma anche e soprattutto per aumentare gli introiti del movimento nel suo insieme. Di conseguenza, fa un passo avanti anche tutto ciò che ruota intorno allo sport – ad esempio il mondo delle scommesse e del gioco d’azzardo. Sono sempre di più infatti i curiosi che si avvicinano al settore del betting e del gambling, diventano poi veri e propri conoscitori ed appassionati. Ciò porta un notevole aumento in termini di numeri: più iscritti alle piattaforme online, ma in particolare – anche in questo caso – a crescere sono i milioni di euro che ne derivano e che inevitabilmente entrano nelle casse dei bookmakers. Tutto ciò non sarebbe un problema, se non fosse che spesso molti perdono di vista il principio fondamentale: assicurare massima trasparenza e sicurezza ai giocatori. In questo senso, negli ultimi anni è intervenuto più volte il Governo italiano – supportato anche dall’Agcom – con normative legate al gioco d’azzardo e alle scommesse sportive volte a rivoluzionare e riorganizzare l’intero sistema. E allora, a che punto è oggi la situazione?

Le nuove normative legate al gioco d’azzardo
Il 3 aprile 2024 il Governo italiano ha introdotto il Decreto Pvr (Punti Vendita di Ricarica per i conti di gioco online) come implementazione della nuova normativa sul riordino del gioco online. Il Decreto n.41 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ha come obiettivo quello di garantire maggior sicurezza e trasparenza per i consumatori abituali. Inevitabilmente quindi, prima o poi, questa normativa andrà a rivoluzionare l’intero sistema delle scommesse sportive e del gioco d’azzardo sul mercato italiano.
Ma come? Di seguito le 3 principali novità dopo le linee guida proposte dalla Legge di Delega Fiscale nel 2023:
• Limitazioni sul numero delle concessioni: ora gli esercenti potranno esser in possesso di una sola licenza per volta, mentre prima si potevano acquisire più licenze in contemporanea. Per di più, il prezzo è cresciuto: oggi 9 anni di durata valgono addirittura 7 milioni di euro;
• Eliminare i siti “skin”: i concessionari dovranno cominciare a gestire in maniera autonoma i propri siti di scommesse e gioco d’azzardo, eliminando così tutte quelle piattaforme “fotocopia” che propongono gli stessi servizi ma con un’interfaccia diversa;
• Maggior burocrazia per i Punti Vendita Ricarica: il Governo ha previsto regole più rigide per i rivenditori fisici, i quali dovranno ottenere determinate autorizzazioni e richiedere maggiori accortezze ai propri giocatori. Tutto ciò ovviamente è volto ad una riorganizzazione totale della rete dei negozi italiani.

La situazione in Italia: critiche e scetticismo dei consumatori
In generale, gli esperti rilevano come le prospettive future legate al mondo delle scommesse sportive e del gioco d’azzardo siano abbastanza promettenti. Il Governo ha introdotto le nuove misure suddette proprio per aiutare i consumatori a comprendere meglio alcune situazioni e gestire fasi di rischio; per il momento, come visto su SitiScommesse24.com, le cose sembrano funzionare. Tuttavia, come per ogni cambiamento, servirà un po’ di tempo. Non sono mancate le critiche negli ultimi mesi circa le novità che il settore ha dovuto abbracciare, sia da parte degli esercenti che dei clienti stessi. Uno dei punti più delicati riguarda l’elevato costo delle concessioni, oggi fissato a 7 milioni di euro per un accordo della durata massima di 9 anni (senza rinnovo): c’è la paura che questo possa scoraggiare l’ingresso di nuovi rivenditori sul mercato italiano, magari con offerte più interessanti e vantaggiose per tutti. Questo prezzo sarà infatti probabilmente sostenibile solo dai brand più grandi e già affermati, e l’esito sarà inevitabile: dai circa 90 operatori nazionali di oggi si passerà ben presto ad un massimo di 20, eliminando così quasi del tutto i piccoli-medi imprenditori. D’altronde però questo è un po’ il rovescio della medaglia: il Governo sa che alcune cose verranno digerite lentamente e a fatica, ma queste nuove normative erano necessarie per evitare il peggio. Queste mosse erano indispensabili per continuare a garantire ai consumatori di giocare in maniera sana e responsabile, ma anche diversificata.

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