Ha ammesso i fatti il 30enne che ha dato fuoco a casa e famiglia

Corriere di Ragusa Cronaca

Ha ammesso i fatti il 30enne che ha dato fuoco a casa e famiglia

VITTORIA – ha ammesso i fatti dinanzi al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ragusa il tunisino 30enne posto in stato di fermo di indiziato di delitto giovedì sera dalla polizia. Il provvedimento è stato emesso dalla procura di Ragusa a carico di Wajdi Zaouali, 30 anni, tunisino residente a Vittoria, già noto agli archivi e in precedenza sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata per altra causa. Il 30enne è ritenuto responsabile dei reati di omicidio plurimo e tentato omicidio commessi nella notte tra mercoledì e giovedì, quando, cospargendo di liquido infiammabile la camera da letto dei genitori, il corridoio e l’ingresso dell’abitazione stabilmente occupata dal padre, dalla madre e dalle sorelle ed appiccando il fuoco con un accendino, ha causato la morte della madre Mariem Sassi, 55 anni, e della sorella Sameh, 34 anni, a causa delle gravi ustioni subite. Ricoverato in ospedale in gravi condizioni restano il padre di 57 anni e la sorella minore di 19. Wajdi Zouali, come deciso dal magistrato, resta rinchiuso nel carcere di Ragusa, in isolamento e sorvegliato a vista 24 ore su 24. Il tunisino era stato fermato alla stazione dei pullman, dove stava tentando la fuga. Il difensore di fiducia ha avanzato richiesta di una misura meno afflittiva che consenta al suo cliente di potersi sottoporre alle cure psichiatriche. Intanto è stata avviata una raccolta di fondi per aiutare i superstiti del nucleo familiare tunisino. Oltre al capofamiglia e alla figlia minore ricoverati in gravi condizioni, c’è l’altra figlia rientrata da Torino, dove studia all’università. Nel giorno dei funerali, l’amministrazione comunale di Vittoria ha proclamato il lutto cittadino.

LA CRONACA DELL’ASSURDA TRAGEDIA
Momenti di terrore con 2 donne morte la scorsa notte in piazza Trinità, nel cuore del quartiere San Giovanni. 4 persone avvolte dal fuoco si dimenavano ed urlavano davanti agli sconvolti residenti, un paio dei quali, con notevole sangue freddo, si sono procurati delle coperte dalle loro abitazioni per spegnere le torce umane, di cui madre e figlia maggiore, come accennato, non ce l’hanno fatta. Uno scenario da incubo che ha visto la distruzione una intera famiglia tunisina a causa del gesto folle di uno dei componenti, un 30enne affetto da gravi turbe psichiche, che, per rancori familiari mai sopiti, ha cosparso nel sonno di benzina e appiccato il fuoco alla madre, al padre e alle 2 sorelle, tutti passati dal sonno al terrore in una manciata di secondi.

La piccola casa è subito stata avvolta dalle fiamme, mentre i 4 componenti del nucleo familiare hanno rapidamente guadagnato l’uscita, sbucando all’aperto completamente avvolti dalle fiamme, tra urla di terrore e di dolore. Scene che i vicini di casa non dimenticheranno per il resto della vita. La madre del piromane, una 55enne, morirà poche ore dopo all’ospedale Guzzardi di Vittoria. La figlia di 34 anni spirerà invece al Cannizzaro di Catania nella prima serata. Il padre 57enne e l’altra figlia di 19 anni sono invece ricoverati in ospedale in gravissime condizioni e quest’ultima è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per ridurre le profonde ustioni sparse sul 50% del corpo. Una terza sorella si è salvata solo perché frequenta l’università e vive fuori Vittoria. La donna ha fatto in queste ore rientro in città dopo aver appreso della tragedia.

La polizia si è subito messa sulle tracce del tunisino piromane, già noto agli archivi, che si era nel frattempo dileguato. L’uomo è stato poi rintracciato alla stazione dei pullman e posto in stato di fermo dalla polizia. Da capire cosa abbia alimentato la lucida follia del 30enne, che, per non concedere scampo ai parenti, aveva anche tagliato gli pneumatici delle 2 auto di proprietà, parcheggiate sotto la stessa casa data alle fiamme con le 4 persone all’interno, mentre dormivano. L’uomo si è servito di un accendino e di liquido infiammabile per dare fuoco ai suoi parenti e alla casa, che ha riportato danni ingenti, compromettendo la stabilità e l’agibilità dell’intero edificio.

Danni maggiori sono stati scongiurati grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, e determinante si è rivelato, come accennato, l’intervento di alcuni coraggiosi residenti, che, sfoderando prontezza di spirito, hanno spento le fiamme che avvolgevano le 3 vittime con delle coperte. Ma ciò purtroppo non è stato sufficiente a salvare la vita alla madre, mentre il padre e le 2 sorelle del tunisino stanno in queste ore lottando tra la vita e la morte. I rapporti tra il 29enne e il resto della famiglia, perfettamente integrata e benvoluta a Vittoria, non erano mai stati idilliaci, ma nessuno avrebbe potuto neanche lontanamente ipotizzare che i dissidi familiari sarebbero un giorno potuti sfociare in una simile tragedia.

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