“Chiusi 2 centri di raccolta su 3 per la gestione dei rifiuti a Ragusa per eccesso di materiale non smaltito”: la denuncia di Chiavola e Calabrese

Corriere di Ragusa Attualità

“Chiusi 2 centri di raccolta su 3 per la gestione dei rifiuti a Ragusa per eccesso di materiale non smaltito”: la denuncia di Chiavola e Calabrese

RAGUSA – “Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini ragusani che hanno trovato chiusi i Centri Comunali di Raccolta di Marina di Ragusa e di contrada Nunziata, fatto confermato da un annuncio sul sito della ditta Busso nel quale si spiega che l’interruzione del servizio è dovuta a “motivi di natura tecnica”. Ci risulta che una delle ragioni sia il mancato adeguamento delle strutture con opere di manutenzione che dovrebbero costare oltre mezzo milione di euro. Tutto ciò dimostra, ancora una volta, con quanta approssimazione opera chi governa Ragusa e in particolare chi si occupa di questo settore”. Lo denunciano i consiglieri comunali Mario Chiavola e Peppe Calabrese, quest’ultimo anche segretario cittadino del Partito Democratico.

I 2 dem aggiungono: “Che fine farà tutta l’immondizia derivante dalla manutenzione dei giardini, sia da parte di utenze domestiche che da parte di aziende che si occupano di giardinaggio? Che fine faranno gli scarti di chi svuota le cantine come lavoro o di chi decide di ammodernare parte dell’arredamento di casa? Soprattutto a Marina di Ragusa dove è appena iniziata la stagione estiva e la manutenzione delle abitazioni è proprio nel suo momento più frenetico. Temiamo che questi rifiuti possano essere abbandonati per la città o nelle periferie”.
“A quanto pare, inoltre – continuano i consiglieri – una delle ragioni della chiusura dei due centri riguarderebbe pure l’eccesso di rifiuti non smaltiti, una situazione che mette a rischio anche la salute degli operatori dei due centri”.

“L’amministrazione comunale ci dica come intende operare – chiedono – quali sono questi lavori di manutenzione o adeguamento che andrebbero portati a termine e quanto costerebbero. Soprattutto ci faccia capire come mai non sono stati già programmati. Infine – concludono – il sindaco ci dica, visti i risultati a un anno dall’inizio del secondo mandato, se si rende conto anche lui che l’assessore all’Ambiente non è in grado di gestire una materia così delicata. Forse andrebbe preso qualche provvedimento”.

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